European Economic
and Social Committee
Giuseppe Guerini - Economia delle piattaforme digitali: un fenomeno in grande espansione, che travalica i confini della stessa Unione europea
Le piattaforme digitali costruiscono uno "spazio virtuale" nel quale avvengono interazioni e scambi che sono molto più di un semplice incontro tra domanda e offerta, e possono esercitare un potere di controllo e di influenza sempre più raffinato nei confronti di lavoratori, fornitori e utenti. Ma rappresentano anche una straordinaria occasione di innovazione dirompente, offrendo nuovi servizi per i clienti e nuove occasioni per l'occupazione. Ciò risulta possibile attraverso il ricorso a sistemi di profilazione e un ampio utilizzo dei dati, applicando sistemi di intelligenza artificiale e algoritmi determinati da chi governa le piattaforme.
Col crescere di questo fenomeno si sono moltiplicate anche le forme attraverso le quali si instaurano i rapporti di lavoro attivati tramite le piattaforme digitali: rapporti di lavoro autonomo, rapporti di collaborazione discontinui, contratti di lavoro dipendente individualizzati. In questo contesto le cooperative costituite tra lavoratori possono rappresentare uno strumento interessante per rendere più stabili i rapporti di lavoro, caratterizzati da un protagonismo diretto dei lavoratori che sono anche i proprietari della piattaforma e degli algoritmi che la fanno funzionare.
Ma che cos'è una cooperativa di piattaforma?
Nei fatti è un'azienda costituita in forma cooperativa e governata democraticamente, con il coinvolgimento dei portatori d'interesse partecipanti, la quale, tramite un'infrastruttura informatica e dei protocolli che interfacciano diversi dispositivi, sia fissi sia mobili, organizza la produzione e lo scambio di beni e servizi.
Come ogni cooperativa, le cooperative di piattaforma appartengono e sono governate da coloro che dipendono maggiormente dalle stesse, in questo caso lavoratori, utenti e altri stakeholder. Naturalmente ciò avviene tenendo conto dell'appropriato inquadramento contrattuale dei soci-lavoratori, sia nel caso prestino lavoro come dipendenti sia nel caso acquisiscano status di lavoratori autonomi.
Per questo sarebbe importante che, nella realizzazione della Strategia europea per la transizione digitale, vengano previste iniziative a sostegno della nascita di cooperative per la gestione di piattaforme digitali, anche al fine di favorire la proprietà collettiva dei servizi digitali, dei dati e delle infrastrutture tecnologiche, consentendo quindi una maggiore diversificazione del contesto economico e una diffusione della democrazia economica anche nel contesto dell'organizzazione digitale del lavoro e delle imprese. Poiché, come evidenziato dal parere, si riscontrano alcuni limiti sul piano della certezza del diritto di lavoratori e consumatori che interagiscono sulle piattaforme, è importante riconoscere da un lato la funzione del "dialogo sociale" e dall'altro il ruolo che in questo contesto possono e devono assumere le organizzazioni dell'economia sociale.
Con questo parere il CESE entra con tempismo e coerenza nel percorso della Commissione europea per la regolazione dei lavoratori delle piattaforme digitali, ma anche nel più ampio dibattito internazionale sul fenomeno delle piattaforme cooperative, dimostrando di essere davvero un organismo attento e capace di rappresentare la società civile e le parti sociali europee.