La società civile lotta contro la polarizzazione sociale

Siamo entrati nel mese di aprile e stiamo ancora meditando sull'energia e gli spunti di riflessione scaturiti dai nostri eventi faro di marzo, che hanno dimostrato, ancora una volta, la forza e la determinazione della società civile.

Al Comitato economico e sociale europeo marzo è stato infatti un mese intenso e stimolante. Abbiamo accolto il nostro evento annuale dedicato ai giovani: La vostra Europa, la vostra opinione!, che permette al futuro dell'Europa di far sentire la propria voce: cioè ai giovani, molti dei quali ancora studenti di scuole secondarie provenienti da tutto il continente, inclusi il Regno Unito e i paesi candidati all'adesione.

Si è poi tenuta la seconda Settimana della società civile del CESE, durante la quale oltre 800 rappresentanti della società civile di tutta Europa si sono riuniti per discutere animatamente, condividere buone pratiche e collaborare nella ricerca di soluzioni volte a rafforzare la partecipazione democratica. Questa edizione 2025 si è svolta all'insegna del tema Rafforzare la coesione e la partecipazione nelle società polarizzate.

Nel periodo turbolento che stiamo attraversando non mancano certamente le questioni urgenti da affrontare. E dunque, perché concentrarsi sul problema della polarizzazione?

La polarizzazione – l'acutizzarsi di punti di vista opposti – può essere una normale componente del dibattito democratico, che spesso affonda le radici nell'ideologia. Difatti, discussioni vivaci e appassionate e l'espressione di opinioni differenti e persino contrastanti sono essenziali per ogni società aperta e pluralistica come la nostra. Secondo le parole spesso ribadite dal CESE, un dibattito aperto e senza limitazioni costituisce "il fondamento di una società partecipativa, senza la quale la democrazia non può funzionare correttamente".

Tuttavia, quello con cui siamo alle prese oggi è un tipo di polarizzazione ben diverso. Stiamo assistendo all'affermarsi di una polarizzazione negativa e di un populismo che rifiutano il dialogo, minano la fiducia e pregiudicano i valori democratici. In politica e nella vita pubblica lo spazio per il compromesso si va riducendo. Quando la polarizzazione si trasforma in ostilità – quando rinfocola l'odio o il risentimento – distrugge la coesione sociale, alimenta la divisione e, nei casi peggiori, sfocia in violenza.

Nel dedicare il nostro evento al tema della polarizzazione abbiamo voluto mettere in evidenza il preoccupante aumento dei caratteri tossici del fenomeno, che si stanno lentamente insinuando in tutte le pieghe delle società europee.

Questa allarmante tendenza è amplificata da una serie di minacce: le ingerenze straniere nei processi democratici, la diffusione della disinformazione e la manipolazione dei social media per mettere a tacere le voci contrarie e promuovere le opinioni estreme. Constatiamo inoltre una pressione sempre più forte sulla libertà dei media – che sia esercitata attraverso la creazione di monopoli, le ingerenze dei governi o gli attacchi ai giornalisti – in un momento in cui mezzi di informazione liberi e pluralistici sono più che mai essenziali.

Al CESE siamo profondamente preoccupati per l'aumento in tutta Europa dei reati generati dall'odio, inclusi quelli contro la religione, il sesso e il genere. L'odio mina la democrazia, indebolisce le nostre istituzioni e semina la sfiducia tra i cittadini.

Ed è qui che la società civile svolge un ruolo cruciale. Le organizzazioni della società civile hanno l'entusiasmo, lo slancio e il coraggio necessari per difendere gli spazi democratici, tutelare i diritti fondamentali e consolidare il tessuto delle nostre comunità – compresa la capacità di contrastare gli effetti tossici della polarizzazione negativa.

La Settimana della società civile è stato il modo con cui il CESE ha sostenuto questo sforzo. La manifestazione ha offerto uno spazio per un dialogo significativo, idee nuove e un processo collaborativo di risoluzione dei problemi intesi a promuovere la partecipazione e la coesione sociale. Nel suo ambito si sono svolte tavole rotonde del gruppo di collegamento su diversi temi e una giornata dedicata all'Iniziativa dei cittadini europei (ICE), lo strumento più avanzato dell'UE a sostegno della democrazia diretta.

In occasione della Settimana, inoltre, i riconoscimenti della 15ª edizione del Premio CESE per la società civile sono stati assegnati a tre iniziative eccellenti di lotta alla polarizzazione in tutta Europa. Selezionati tra oltre 50 contributi inviati da 15 Stati membri, i progetti vincitori sono la dimostrazione al contempo dell'entità della sfida e del profondo impegno degli attori della società civile ad affrontarla con determinazione.

Auspico che la Settimana della società civile 2025 e i progetti premiati dal CESE ispirino un rinnovato ottimismo e una nuova fiducia nel ruolo che la società civile può svolgere nella difesa e nella promozione dei valori democratici europei.

E mentre stiamo ancora passando in rassegna idee, proposte e spunti ricavati dai nostri eventi del mese di marzo, in questo numero di aprile abbiamo deciso di dare la parola ad alcune delle voci che si sono espresse durante la Settimana della società civile e La vostra Europa, la vostra opinione!. Vi auguro una buona e proficua lettura.

Aurel Laurențiu Plosceanu

Vicepresidente del CESE responsabile della comunicazione