European Economic
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Allargamento dell'UE - D'ora in poi i rappresentanti dei paesi candidati all'adesione prenderanno parte ai lavori del CESE.
Lo scorso 15 febbraio il CESE ha dato il via ufficiale all'iniziativa volta ad accogliere nelle proprie attività rappresentanti della società civile provenienti dai paesi candidati all'adesione. Sono stati infatti selezionati complessivamente 131 membri di paesi candidati all'adesione al fine di costituire un gruppo di esperti della società civile che parteciperà ai lavori del Comitato. Il CESE diventerà così la prima istituzione dell'UE ad aprire le porte ai paesi che hanno ricevuto lo status di candidato.
Tale iniziativa, che costituisce una priorità politica del Presidente del CESE Oliver Röpke, stabilisce nuove regole per coinvolgere i paesi candidati nelle attività dell'UE, facilitandone in modo tangibile la graduale integrazione nell'Unione.
L'iniziativa, che ha preso il via durante la scorsa sessione plenaria del CESE, è stata accolta con vivo apprezzamento dalla vicepresidente della Commissione europea Věra Jourová, dal primo ministro del Montenegro Milojko Spajić e dal primo ministro dell'Albania Edi Rama. A questi si sono associati anche rappresentanti della società civile dei nove paesi candidati all'adesione (ossia Albania, Bosnia-Erzegovina, Georgia, Moldova, Montenegro, Macedonia del Nord, Serbia, Turchia e Ucraina) e altri membri di paesi candidati in collegamento da remoto. Per tutti si trattava della prima partecipazione a un dibattito nel quadro di una sessione plenaria del CESE.
In questa giornata storica, il Presidente Röpke ha sottolineato che "non possiamo più lasciare i paesi candidati fuori ad attendere. È per questo motivo che il CESE ha deciso di aprir loro le porte coinvolgendo nei propri lavori i loro rappresentanti, membri di paesi candidati all'adesione".
Il primo ministro montenegrino Spajić ha dichiarato di annettere "grande importanza a queste forme di integrazione graduale che, ai nostri occhi, non prendono il posto dell'adesione, ma rappresentano un modo per preparare all'integrazione sia i paesi dei Balcani occidentali (secondo il modello "regata" basato sul merito) che l'UE".
Il primo ministro albanese Rama si è detto fermamente convinto che "ciò che si sta realizzando in questa sede dovrebbe essere attuato anche in seno al Parlamento europeo, alla Commissione e al Consiglio europeo. Questo è l'unico modo per placare gli animi di tutti e iniettare un'energia molto concreta".
Secondo Věra Jourová, vicepresidente della Commissione europea per il portafoglio Valori e trasparenza, "l'allargamento dell'UE è nell'interesse di tutte le parti coinvolte. È un processo che resta comunque un investimento geostrategico per l'Unione. Per questo motivo appoggiamo l'iniziativa che prende il via oggi, così come tutte le altre iniziative che aiutano i paesi nostri partner ad attuare con successo riforme che preludono a un'economia migliore e a una democrazia più forte".
L'elenco completo delle persone selezionate per fare parte del gruppo degli ECM è disponibile qui. (at)