European Economic
and Social Committee
Michael McLoughlin: Parità di trattamento dei giovani nel mercato del lavoro
Sta per concludersi l'Anno europeo dei giovani 2022. Nella relazione informativa sulla parità di trattamento dei giovani nel mercato del lavoro il CESE raccomanda un approccio basato su un cambiamento significativo delle politiche e sull'impegno dei giovani per garantire che l'Anno europeo dei giovani vada al di là di una semplice attività di comunicazione.
Nel corso dell'anno il CESE è stato in prima fila nel proporre pareri basati sugli interessi dei giovani e suggerendo le modalità con cui il CESE stesso potrebbe migliorare il coinvolgimento dei giovani.
Nell'ambito di questo processo, il CESE ha elaborato una relazione informativa sul tema Parità di trattamento dei giovani nel mercato del lavoro. La relazione ha esaminato una serie di pratiche e di norme, spesso di livello nazionale, che, sulla base della sola età, introducono un trattamento meno favorevole dei giovani nel mercato del lavoro, specie per quanto riguarda i salari minimi, la previdenza sociale e la salute e sicurezza.
Sulla base di informazioni fornite dalla Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro, dal Forum europeo della gioventù, dall'Organizzazione internazionale del lavoro e dal Sistema d'informazione reciproca sulla protezione sociale, la relazione presenta in dettaglio alcune di tali questioni. I lavoratori giovani dipendono fortemente dal salario minimo, che viene percepito da un giovane su quattro, contro una quota di uno su dieci nel caso dei lavoratori adulti, secondo il Forum europeo della gioventù. Alcuni Stati membri fissano specifici salari minimi per i giovani, che sono in tutti i casi inferiori al salario minimo generale per particolari fasce di età, mentre altri escludono dalla legislazione in materia di salario minimo i giovani al di sotto dei 18 anni.
Un altro settore in cui può verificarsi che i giovani siano oggetto di un trattamento differenziato è quello dei periodi di disoccupazione. Anche in questo caso, la competenza ricade principalmente sugli Stati membri, specie per quanto riguarda i tassi, i periodi e i criteri di pagamento. I sistemi nazionali di tutta Europa presentano un elevato livello di diversità e complessità. Tuttavia, possiamo immaginare casi in cui tali differenze incideranno su questioni quali l'occupazione e la libera circolazione all'interno dell'UE.
I giovani possono anche essere svantaggiati dai sistemi di prestazioni di disoccupazione, giacché potrebbero non avere completato il periodo minimo di contribuzione richiesto. I tirocini non retribuiti possono essere definiti come periodi di lavoro, simili a quelli svolti da dipendenti retribuiti, che non sono collegati a un processo formale ed esplicito di istruzione, formazione, volontariato o collocamento. Vengono segnalati differenti sistemi applicati in vari Stati membri e caratterizzati da diversi livelli di sorveglianza e di regolamentazione. La relazione informativa richiama l'attenzione sulla risoluzione approvata dal Parlamento europeo, che sta dimostrando un maggiore interesse per la questione, come segno tangibile dell'impegno a favore dell'Anno europeo dei giovani.