Il Forum della società civile dei Balcani occidentali, organizzato dal CESE a Skopje (Repubblica di Macedonia del Nord) il 30 settembre e il 1° ottobre scorso, ha puntato i proiettori sullo stato attuale delle chiare prospettive di adesione della regione all'EU e sul coinvolgimento attivo della società civile in questo sforzo.

Il Forum, organizzato dal CESE in collaborazione con la Commissione europea e il Consiglio di cooperazione regionale, giunge al momento opportuno, ad alcuni giorni soltanto dal vertice UE-Balcani occidentali di Brdo, sotto la presidenza slovena dell'Unione.

Il primo ministro della Macedonia del Nord Zoran Zaev ha dichiarato che "il rafforzamento del processo di adesione - una prospettiva credibile per i Balcani occidentali - costituisce il tema giusto al momento giusto, di fronte al blocco imposto al processo di allargamento".

La Presidente del CESE Christa Schweng ha a sua volta espresso il chiaro sostegno del Comitato all'allargamento dell'UE ai paesi della regione.
"Sono sinceramente convinta che il posto dei Balcani occidentali sia all'interno dell'UE. Non dobbiamo poi dimenticare che qualunque discussione in materia di allargamento corrisponde in maniera implicita a una discussione sul futuro dell'Europa, e la società civile, a livello sia di regioni che di UE, dovrebbe essere coinvolta a pieno titolo nel processo".

Il commissario per il Vicinato e l'allargamento Olivér Várhelyi ha commentato che "il cammino verso l'UE è lungo e complesso, e irto di difficoltà. Ma chi è veramente convinto arriva fino in fondo. E per me non vi è dubbio: l'Unione europea rappresenta il futuro dei Balcani occidentali".

Facendo eco a quest'affermazione, il segretario di Stato agli Affari europei presso il ministero degli esteri sloveno Gašper Dovžan ha dichiarato che l'allargamento costituisce un passo logico e un processo di reciproco vantaggio che richiede ambizione e resilienza.

Il coinvolgimento attivo della società civile è una componente fondamentale del processo di adesione.

Biljana Spasovska, direttrice esecutiva della Rete per lo sviluppo della società civile dei Balcani (BCSDN), si è detta preoccupata di fronte allo spazio via via più esiguo e al calo dei finanziamenti destinati alla società civile, affermando che le libertà fondamentali sono state messe a dura prova, soprattutto durante la pandemia di COVID-19.

I partecipanti al Forum hanno evidenziato l'importanza di garantire la libertà di associazione e di assicurare uno spazio civico aperto.

Nel corso del Forum si è anche discusso degli orientamenti per l'attuazione dell'Agenda verde e del piano economico e di investimenti, la cui riuscita dipenderà però dall'inclusione significativa e dal coinvolgimento attivo della società civile nell'elaborazione delle politiche.

I finanziamenti pubblici destinati alle organizzazioni della società civile vanno riveduti in tutti i paesi della regione, e la società civile, da parte sua, dev'essere indipendente e libera da influenze politiche.

Per consultare la dichiarazione finale dell'8° Forum della società civile dei Balcani occidentali, cliccare qui. (at)