European Economic
and Social Committee
Il futuro dell'Europa dipenderà da come sapremo gestire le zone rurali
Le zone rurali dovrebbero essere rese più attraenti per i giovani e per le imprese. In questo modo si migliorerebbe la qualità di vita di tutti gli europei, che potrebbero così scegliere dove vivere e lavorare. Questa è una delle principali conclusioni del dibattito sul tema Verso una strategia globale per lo sviluppo rurale e urbano sostenibile, svoltosi presso il CESE l'8 marzo 2021.
Lo sviluppo delle zone rurali e urbane in Europa non avviene in maniera uniforme. È quindi fondamentale promuovere politiche in grado di correggere questa tendenza, assicurare una transizione equa e sostenibile verso un'economia del benessere in tutti i settori, e favorire il riequilibrio demografico. In particolare, le zone rurali, che rivestono una funzione cruciale nella coesione economica e sociale, nella resilienza delle regioni e nell'offerta di innumerevoli servizi provenienti dai vari ecosistemi locali, compresa la produzione alimentare, dovrebbero essere rese più attraenti per i giovani e per le imprese.
Peter Schmidt, presidente della sezione Agricoltura, sviluppo rurale e ambiente ha affermato che "La ripresa post-COVID-19 offre l'opportunità perfetta per elaborare strategie capaci di garantire che nessuna zona né i rispettivi cittadini siano lasciati indietro nella transizione giusta verso un'Unione europea climaticamente neutra, sostenibile e prospera".
"Ora che l'UE ha approvato un coraggioso pacchetto per la ripresa, nell'assegnazione dei fondi occorre tenere conto del divario esistente tra i territori dell'UE", ha dichiarato Stefano Palmieri, presidente della sezione specializzata Unione economica e monetaria, coesione economica e sociale del CESE.
Deša Srsen, in rappresentanza della vicepresidente della Commissione Dubravka Šuica, ha sottolineato che: "La nostra ambizione è dare un nuovo slancio alle zone rurali attraverso la Visione rurale a lungo termine che la Commissione sta elaborando e che dovrebbe sfociare nell'adozione di una comunicazione in giugno".
Josep Puxeu Rocamora, relatore del parere del CESE sul tema Un approccio integrato per le zone rurali dell'UE, ha sottolineato che l'integrazione delle zone rurali e vulnerabili è un processo molto complesso poiché coinvolge tutte le politiche dell'UE in atto. "Per lo sviluppo di queste zone, proponiamo un 'contratto territoriale' che dovrebbe essere partecipativo, adattato alle caratteristiche dei territori e in grado di preservarne il patrimonio storico, culturale e naturale". (mr)