European Economic
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La società civile e i media indipendenti sono il baluardo contro la disinformazione
Una forte rete della società civile è una delle armi più efficaci per combattere la disinformazione sul campo, insieme alla consapevolezza politica, a un quadro legislativo solido e a media indipendenti.
Il 12 giugno il CESE ha lanciato il primo di una serie di eventi volti a sensibilizzare i cittadini al problema della disinformazione in vista delle elezioni europee del 2024. L'evento si è svolto a Sofia, in seguito alle conclusioni di un sondaggio secondo cui il 55 % dei bulgari ritiene di essere spesso esposto alla disinformazione e alle notizie false.
Dalle discussioni è emersa la necessità che le organizzazioni della società civile, i governi e i media indipendenti collaborino per costruire una barriera contro la manipolazione delle informazioni, sempre più diffusa come arma di ingerenza straniera.
L'aumento della disinformazione è una tendenza particolarmente preoccupante nella prospettiva delle prossime elezioni europee. Il Presidente del CESE Oliver Röpke ha sottolineato che "la disinformazione, cui ora si aggiunge anche la propaganda bellica, viene utilizzata per occultare i fatti reali e seminare discordia, rendendo impossibile un dibattito obiettivo. L'anno prossimo si terranno le elezioni europee, il momento più alto della democrazia in Europa. I cittadini europei hanno il diritto di compiere la loro scelta sulla base di informazioni fattuali, e ritengo che tutti noi dobbiamo contribuire a una campagna che non lasci spazio alla disinformazione e alle ingerenze straniere."
Kiril Valchev, direttore generale dell'Agenzia di stampa bulgara (BTA), ha affermato che l'arma migliore per combattere la disinformazione è l'informazione, e non la censura. "Dobbiamo permettere che le informazioni circolino liberamente e renderle accessibili al pubblico".
Alice Stollmeyer, fondatrice e direttrice esecutiva di "Defend Democracy", ha osservato: "Le società civili da sole non sono in grado di sconfiggere la disinformazione. Quello che invece possono fare è organizzarsi e agire insieme per indurre le grandi imprese tecnologiche, proprietarie delle piattaforme dei social media, ad assumersi maggiori responsabilità".
Dal dibattito, inoltre, è emerso il ruolo cruciale che svolgono i media indipendenti nel contrastare la disinformazione. Tikhon Dzyadko, giornalista russo indipendente e caporedattore di TV Rain, ha sottolineato che i media indipendenti non risparmiano gli sforzi per fornire ai russi prove e informazioni basate sui fatti nella lotta contro la propaganda del loro governo, il quale "non vuole che i cittadini conoscano la verità". (at)