European Economic
and Social Committee
Il CESE sollecita un'azione più incisiva dell'UE in materia di Stato di diritto e punta i riflettori sulla tanto attesa piattaforma della società civile
A seguito della nomina di un nuovo commissario europeo per la Democrazia, la giustizia e lo Stato di diritto, il Comitato economico e sociale europeo (CESE) ha chiesto un'azione più incisiva dell'UE in materia di Stato di diritto e diritti fondamentali.
Nella sessione plenaria dello scorso settembre il CESE ha tenuto un dibattito sulla democrazia in cui sono state avanzate piste di riflessione su come rafforzare la risposta dell'UE alle violazioni dello Stato di diritto e all'erosione della democrazia. In tale contesto si è fatto riferimento anche all'annuncio della Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen circa la tanto attesa piattaforma della società civile.
È dal 2016 che il CESE raccomanda l'istituzione di questa piattaforma, che dovrebbe dare alla società civile più voce in capitolo nella definizione delle politiche dell'UE, in quanto offrirebbe alle organizzazioni del settore lo spazio indispensabile per dialogare con le istituzioni dell'Unione e contribuire a orientare le decisioni su questioni fondamentali come l'indipendenza della magistratura e le libertà democratiche.
Joachim Herrmann, della direzione Giustizia della Commissione europea, ha presentato l'ultima relazione sullo Stato di diritto sottolineando l'ampliamento del suo ambito di trattazione, per includere i paesi candidati all'adesione all'UE, e il suo impatto sul mercato unico.
Kevin Casas-Zamora, dell'Istituto internazionale per la democrazia e l'assistenza elettorale (IDEA), ha elogiato l'impegno dell'UE in questo campo, mettendo però in guardia contro l'arretramento della democrazia, e ha chiesto un coinvolgimento maggiore della società civile e un'esposizione più dettagliata nelle relazioni sullo Stato di diritto. Alexandrina Najmowicz, del Forum civico europeo, ha esortato a formulare più chiaramente le raccomandazioni e a introdurre un sistema di allerta precoce al fine di prevenire un'ulteriore erosione della democrazia.
Nel corso del dibattito i partecipanti hanno messo in guardia contro ogni forma di compiacimento e hanno sottolineato la necessità di agire in rapporto ai crescenti timori sollevati dalle derive autoritarie, dalle minacce all'indipendenza della magistratura e dalla contrazione dello spazio civico. Jerzy Pomianowski, direttore esecutivo del Fondo europeo per la democrazia, ha avvertito che si rischia un effetto boomerang se il tema della democrazia passa in secondo piano rispetto a preoccupazioni più immediate, come quelle in materia di migrazione e sicurezza, e ha chiesto che il 5 % degli aiuti allo sviluppo sia destinato a favore di programmi a sostegno della democrazia.
Nel dibattito organizzato dal CESE è stato messo in risalto il ruolo imprescindibile della società civile nella difesa dello Stato di diritto e ne è stato chiesto un coinvolgimento maggiore nell'elaborazione delle politiche dell'UE. Il varo della piattaforma della società civile risulta quindi cruciale, assieme a un rinnovato impegno a favore dei diritti fondamentali, per il futuro della democrazia nell'UE. (gb)