La dimensione esterna della migrazione deve essere agganciata alla politica esterna dell'UE

La creazione di partenariati con i paesi di origine e di transito al fine di attirare i talenti è un elemento strategico cruciale per gestire la migrazione. L'Europa deve spostare il baricentro attorno al quale ruota la dimensione esterna della politica migratoria, facendo in modo che questa rientri in un'agenda geopolitica e geoeconomica di più ampio respiro, che trovi il posto che le compete tra le altre politiche.

"Oggi discutiamo di come la geopolitica abbia un impatto sulla migrazione. La prossima grande ondata di migranti verso l'Europa proverrà dall'Africa", ha sottolineato il presidente della sezione REX Dimitris Dimitriadis nella riunione del luglio 2021.

Secondo stime riferite al gennaio 2020, 23 milioni dei 447 milioni di persone che vivevano nell'UE (ossia il 5 % della popolazione europea) erano cittadini di paesi terzi.

Il nuovo patto sulla migrazione e l'asilo continua a sostenere i partenariati tra i paesi di origine, transito e destinazione allo scopo di attirare i talenti, ma sembra che vi siano ostacoli che ne impediscono l'effettiva realizzazione.

Jean-Louis De Brouwer, direttore del programma Affari europei dell'Istituto Egmont, ha osservato che probabilmente il nuovo patto non ispira fiducia e solidarietà.

Per parte sua, Estrella Galán, in rappresentanza della Commissione spagnola di aiuto al rifugiato, ha sottolineato anche che i problemi della migrazione e dell'asilo ricadono sui paesi di ingresso, mentre dovrebbero essere affrontati in modo più proporzionato, facendo leva sulla solidarietà e la ripartizione delle responsabilità.

La politica di sviluppo in Africa può porre fine alla migrazione irregolare

Un contributo concreto allo sviluppo in Africa, un continente esposto ai cambiamenti climatici, potrebbe generare stabilità sul piano sociale, politico ed economico.

Secondo Pierrette Herzberger-Fofana, prima vicepresidente della commissione per lo sviluppo del Parlamento europeo, "le politiche di sviluppo sono inscindibili dalla migrazione".

Dal canto suo, Chiyoge B. Sifa, della sezione Africa dell'Alleanza cooperativa internazionale, ha messo in evidenza l'importanza del partenariato tra la sua organizzazione e l'UE, grazie al quale si contribuisce in misura significativa a dissuadere i giovani dal tentare la traversata del Mediterraneo. (at)