Il 27 gennaio, durante la sessione plenaria, il CESE ha tenuto un dibattito con la commissaria Johansson immediatamente prima di adottare il suo parere sul tema Un nuovo patto sulla migrazione e l'asilo. Nel parere il Comitato esprime riserve sulla capacità del Patto di contribuire allo sviluppo di un quadro comune europeo per la gestione della migrazione che sia efficace e in linea con i valori dell'UE.

Il relatore del parere, José Antonio Moreno Diaz, ha dichiarato: "Nutrivamo grandi speranze per questo patto, ma mi duole dire che siamo un po' delusi. L'analisi della Commissione è corretta, e concordiamo con le conclusioni ma, quanto alle proposte, siamo delusi perché, come si dice, le insidie si nascondono nei dettagli."

Il correlatore del parere Cristian Pîrvulescu deplora la mancanza di progressi su alcune delle questioni affrontate nel patto. "Ci rincresce dire che non si è avanzato di molto, ma si sono fatti molti passi indietro. Invitiamo la Commissione ad adottare un approccio più coraggioso su alcuni di questi aspetti".

La maggiore obiezione del CESE riguarda il fatto che il patto si concentra principalmente sui rimpatri e sulla gestione delle frontiere, a scapito di altre questioni scottanti, come i canali regolari di immigrazione, i percorsi sicuri per l'asilo e l'integrazione dei migranti. Inoltre, secondo il CESE, alcune delle soluzioni proposte potrebbero non essere realizzabili nella pratica.

La commissaria europea Ylva Johansson ha dichiarato di "non essere affatto d'accordo" con chi imputa alla Commissione una mancanza di ambizione. "Oggi la realtà è molto diversa dal 2015, quando abbiamo avuto un afflusso massiccio di rifugiati e la ricollocazione era una questione di primo piano", ha affermato, spiegando che, attualmente, i nuovi arrivati irregolari non sono, in stragrande maggioranza, rifugiati. Pertanto, decisioni e rimpatri rapidi sono molto importanti, ma altrettanto importante è la necessità di garantire un procedimento equo a tutti i richiedenti asilo.

Le persone che hanno diritto a rimanere sono benvenute e vogliamo che facciano parte della nostra società", ha concluso la commissaria.

Nel corso del dibattito, il CESE ha espresso forte preoccupazione per la difficile situazione dei migranti alla frontiera dell'UE con la Bosnia-Erzegovina. (na)