European Economic
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Semestre europeo: il CESE chiede una riforma per garantire l'effettiva partecipazione della società civile organizzata
Nel convegno annuale tenutosi in giugno, il gruppo Semestre europeo (GSE) ha rinnovato la richiesta di partecipazione della società civile e ha proposto un meccanismo permanente e comune di finanziamento degli investimenti per migliorare la preparazione e la capacità di risposta alle crisi.
Durante il convegno, organizzato per dare seguito alla recente risoluzione del Comitato, si è discusso della riforma del semestre europeo, che sorveglierà l'attuazione dei piani nazionali per la ripresa e la resilienza (PNRR). "Alla luce delle nuove sfide che l'UE si trova ad affrontare, il semestre europeo deve essere aggiornato, rafforzato e aperto alla società civile organizzata europea", ha spiegato Gonçalo Lobo Xavier, vicepresidente del GSE.
In apertura del convegno, la Presidente del CESE Christa Schweng ha ribadito che "alla società civile spetta un ruolo cruciale per l'Europa di domani", mentre Elisa Ferreira, commissaria per la Coesione e le riforme, ha osservato che "quando riflettiamo sulle crisi future, invece di concentrarci su un unico strumento di riferimento, dobbiamo pensare a una molteplicità di strumenti e a un pacchetto di strumenti ben assortito. Abbiamo bisogno di diversificazione".
L'UE dovrà effettuare investimenti ingenti nei prossimi anni. I partecipanti al dibattito si sono posti la questione se tali piani per la ripresa debbano divenire strutturali e permanenti per garantire investimenti comuni in settori chiave. "L'Europa ha bisogno di essere indipendente sul piano energetico", ha dichiarato Javier Doz Orrit, presidente del GSE, mentre il presidente della sezione Unione economica e monetaria, coesione economica e sociale (ECO), Stefano Palmieri, ha sottolineato la necessità di "garantire una trasformazione strutturale del sistema."
Il vicepresidente del GSE, Luca Jahier, ha concluso il convegno riconoscendo l'importanza del dispositivo per la ripresa e la resilienza e dei PNRR. "Grazie a questi strumenti, abbiamo fatto di più in questi ultimi due anni che negli ultimi venti", ha dichiarato. "Ora dobbiamo garantire la partecipazione della società civile organizzata, investire di più e accelerare la transizione". (tk)