European Economic
and Social Committee
Stoyan Tchoukanov: "Con l'inquinamento siamo andati troppo oltre"
Con il suo parere il CESE invita le istituzioni europee a iniziare ad affrontare la questione dell'acqua in via prioritaria e a elaborare un "Blue Deal europeo": uno sforzo radicale per prevedere le esigenze, preservare le risorse idriche e gestire adeguatamente le sfide connesse attraverso una tabella di marcia globale e coordinata.
L'acqua pulita è una delle nostre risorse più preziose. È fondamentale per il funzionamento degli ecosistemi e della nostra società, nonché per le attività socioeconomiche. Dal 2022, quando diversi studi scientifici hanno rilevato per la prima volta la presenza di microplastiche nel sangue umano e nel latte materno, nessuno più ha messo in discussione la necessità di un'azione urgente e risoluta. L'inquinamento è andato troppo oltre, ma non sappiamo quanto, e le nostre conoscenze in materia sono ancora a uno stadio iniziale.
La direttiva proposta sul trattamento delle acque reflue urbane è assai costruttiva e ben strutturata. Ha il potenziale per aggiornare le norme dell'UE affrontando le restanti fonti di acque reflue non trattate e i nuovi inquinanti, nonché migliorando gli aspetti legati all'energia e all'economia circolare del trattamento delle acque reflue in linea con il Green Deal e la digitalizzazione dell'Europa.
La proposta estende l'ambito di applicazione della direttiva agli agglomerati con 1 000 abitanti equivalenti (a.e), il che significa che anche le piccole città saranno tenute a raccogliere e trattare le acque reflue urbane e, per farlo, possono chiedere finanziamenti dell'UE.
Il CESE sostiene fermamente l'attuazione del principio "chi inquina paga" al fine di assicurare l'accessibilità economica dei servizi idrici e coprire i costi di eliminazione dei microinquinanti dalle acque reflue. Il dilavamento delle acque meteoriche nelle aree urbane e le tracimazioni delle reti fognarie costituiscono un punto critico per l'inquinamento, in particolare da geni di resistenza antimicrobica, residui farmaceutici e sostanze tossiche che mettono a rischio la vita acquatica e la salute umana; queste acque dovrebbero essere raccolte e adeguatamente trattate prima di essere scaricate nelle acque recipienti.
Con il nostro parere, invitiamo le istituzioni europee a tenere conto delle acque reflue in una prospettiva più ampia, a iniziare ad affrontare il tema delle risorse idriche in via prioritaria e a elaborare un "Blue Deal europeo": uno sforzo radicale per prevedere i fabbisogni, preservare le risorse idriche e gestire adeguatamente le sfide connesse attraverso una tabella di marcia globale e coordinata, che stabilisca obiettivi e azioni ambiziosi legati alle tappe concordate.