European Economic
and Social Committee
La nuova strategia dell'UE per l'assistenza rappresenta un banco di prova per l'Europa sociale
Il CESE accoglie con favore la proposta della Commissione relativa a una strategia europea globale per l'assistenza che dovrebbe garantire a tutti gli europei la possibilità di beneficiare di servizi di cura e assistenza di elevata qualità durante l'intero arco della vita.
Il CESE plaude alle proposte della Commissione su una strategia europea per l'assistenza, ritenendole un importante passo avanti verso la realizzazione di strutture di assistenza in Europa che siano accessibili, anche economicamente, rispondano alle esigenze dei beneficiari di assistenza dalla nascita alla vecchiaia e offrano sostegno a tutti i prestatori di assistenza indipendentemente dalla loro situazione lavorativa.
Nel parere adottato nella sessione plenaria di gennaio il CESE formula una serie di raccomandazioni sulla strategia e le due proposte collegate, relative all'educazione e cura della prima infanzia (Early Childhood Education and Care - ECEC) e all'assistenza a lungo termine, che il Consiglio ha adottato nel dicembre 2022.
Il Comitato rinnova anche la sua proposta di introdurre una garanzia europea per l'assistenza. Questo strumento, sul modello della garanzia dell'UE per i giovani, contribuirebbe ad assicurare a tutti coloro che vivono nell'Unione europea un accesso a servizi di cura e assistenza di qualità, affronterebbe le carenze in questo settore e promuoverebbe condizioni di lavoro dignitose per i prestatori di assistenza sia formale che informale.
"Siamo convinti che, oltre ad essere disponibile e accessibile, anche sul piano economico, l'assistenza debba essere inclusiva, sostenibile e basata sui diritti umani. Per molte persone il principio di un'assistenza di elevata qualità per tutti non si è ancora tradotto in realtà", ha osservato la relatrice Kinga Joó.
Nel parere il CESE sottolinea che occorre dare priorità all'accessibilità economica e alla continuità dei servizi di assistenza in risposta agli shock attuali legati alla guerra in Ucraina, alla crisi energetica e alla crisi del costo della vita. Chiede che il settore dell'assistenza sia finanziato correttamente e invita gli Stati membri a fare in modo che i posti di lavoro in questo settore siano interessanti e anche adeguatamente retribuiti e valorizzati.
"Nel nostro parere adottiamo un approccio che aderisce alle preoccupazioni espresse dagli attori della società civile e si basa sul vero e proprio ideale di un'Europa sociale. Mettiamo anche l'accento sul ruolo degli Stati membri, che sono la colonna portante della strategia per l'assistenza. Se noi non li convinceremo ad assumersi la titolarità dei problemi individuati nel parere e se i paesi UE non provvederanno a rimediare alle lacune nei loro sistemi nazionali, la strategia non darà grandi risultati", ha dichiarato la correlatrice Zoe Tzotze-Lanara.
Tra le raccomandazioni principali formulate nel parere ricordiamo quelle di fornire sostegno alle famiglie nel loro ruolo fondamentale in materia di assistenza, effettuare quanto prima una mappatura delle esigenze e delle realtà dei prestatori di assistenza familiare e informale, conseguire l'equilibrio e la parità di genere nei settori dell'assistenza sia formale che informale e, infine, tutelare meglio i diritti di tutti i prestatori di assistenza, indipendentemente dalla loro condizione di migranti o dalla loro situazione di soggiorno. (ll)