European Economic
and Social Committee
Rappresentanti del mondo della scienza e della società civile propongono dieci azioni politiche decisive per evitare di raggiungere punti critici irreversibili sul piano ambientale e sociale
Al ritmo attuale, un terzo degli obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS) non sarà raggiunto dall'UE entro il 2030. È quanto emerge dalla 5a edizione della relazione sullo sviluppo sostenibile in Europa (Europe Sustainable Development Report). La relazione, elaborata di concerto con la società civile, evidenzia la stagnazione e la regressione in termini di obiettivi ambientali e sociali riscontrate in numerosi paesi d'Europa ed esacerbate dalle molteplici crisi susseguitesi dal 2020. Tra gli OSS figurano la riduzione della povertà, la sconfitta della fame, la salute, l'istruzione di qualità, la parità di genere, l'azione per il clima e la pulizia dell'acqua.
Per far fronte a questa situazione, sono state proposte dieci azioni politiche decisive volte ad evitare di raggiungere punti critici irreversibili sul piano ambientale e sociale. All'urgenza di tale situazione è stato dato grande rilievo nel corso di un evento organizzato congiuntamente dalla sezione Agricoltura, sviluppo rurale e ambiente (NAT) del Comitato economico e sociale europeo (CESE) e dalla Rete delle Nazioni Unite per le soluzioni di sviluppo sostenibile (SDSN). La relazione sullo sviluppo sostenibile in Europa punta a guidare l'UE nel suo cammino verso un rafforzamento della sua leadership in materia di OSS in vista delle elezioni europee del giugno prossimo e del Vertice del futuro, convocato dal Segretario generale delle Nazioni Unite nel settembre successivo.
Gli oratori intervenuti all'evento hanno sottolineato la necessità di un'azione immediata prima del 2030 per evitare punti critici irreversibili. Camilla Brückner, dell'ufficio ONU/UNDP di Bruxelles, Zakia Khattabi, ministra federale belga per il Clima, e Petra Petan, della Commissione europea, hanno sottolineato l'importanza di mantenere gli impegni presi con l'Agenda 2030 e l'accordo di Parigi sul clima.
La relazione e le dieci azioni prioritarie rivolte ai partiti politici, al prossimo Parlamento europeo, alla nuova formazione della Commissione europea, al Consiglio europeo e agli Stati membri sono state presentate dal vicepresidente dell'SDSN Guillaume Lafortune. L'invito ad agire, firmato congiuntamente dal CESE e dall'SDSN, esorta i leader europei a impegnarsi a favore di un Patto europeo per il futuro che sia verde, sociale e internazionale. Peter Schmidt, presidente della sezione NAT del CESE, ha voluto sottolineare che i prossimi sei anni saranno fondamentali per far progredire l'Agenda 2030, mettendo in risalto l'impegno del CESE a spingere le istituzioni dell'UE verso il conseguimento degli OSS e un coinvolgimento significativo della società civile. L'invito ad agire è inteso a guidare i leader europei verso un Patto europeo onnicomprensivo, in linea con gli obiettivi verdi e sociali che il CESE sollecita da anni. (ks)