Solo una settimana prima del Consiglio europeo di giugno il CESE ha adottato una risoluzione in cui esprime il proprio forte sostegno alla concessione senza condizioni dello status di paese candidato all'Ucraina e promette che la società civile europea si impegnerà a lavorare a fianco degli ucraini per ricostruire meglio il loro paese.

Alla plenaria di giugno il CESE ha adottato la sua seconda risoluzione sull'Ucraina, intitolata Ucraina: dagli aiuti alla ricostruzione - proposte della società civile europea, in cui osserva che, una volta soddisfatti tutti i criteri di adesione, il paese dovrebbe poter entrare nell'UE. Nella risoluzione viene detto a chiare lettere che la concessione all'Ucraina dello status di paese candidato non dovrebbe pregiudicare il processo di adesione in corso riguardante i paesi dei Balcani occidentali.

Quanto al processo di ricostruzione del paese, si insiste sulla necessità immediata di un'assistenza finanziaria europea e internazionale per evitare un vero e proprio collasso dell'economia ucraina. 

La Presidente del CESE Christa Schweng ha dichiarato: "La nostra risoluzione invia un chiaro messaggio alla Commissione europea e al Consiglio affinché concedano all'Ucraina lo status di paese candidato. Il paese merita questo gesto e al popolo ucraino va data una netta prospettiva europea".

Il presidente del gruppo Lavoratori Oliver Röpke ha aggiunto: "Lavoreremo con l'Ucraina e per l'Ucraina per mettere in campo misure graduali che portino il paese al rispetto degli standard di adesione stabiliti dai Trattati europei".

Stefano Mallia, presidente del gruppo Datori di lavoro, ha chiesto "alle istituzioni dell'UE di fornire specifici finanziamenti di emergenza alle PMI ucraine, fondi che dovrebbero innanzitutto contribuire a preservare tali PMI e, in seguito, aiutarle a crescere".

Séamus Boland, presidente del gruppo Organizzazioni della società civile, ha sottolineato che "gli attori della società civile devono essere al centro della programmazione, dell'attuazione e del monitoraggio dell'assistenza umanitaria dell'UE e nazionale a favore dell'Ucraina - sia mentre il conflitto è corso che nella fase di ricostruzione".

La presidente di "Promote Ukraine" Marta Barandiy ha invocato "il vostro aiuto per ricostruire il nostro paese", mentre in un toccante intervento Mariya Korolchuk, rappresentante delle ONG CORE e Funky Citizens, ha insistito sulla determinazione del popolo ucraino ad arrivare alla vittoria e a ricostruire l'Ucraina.

Nel prendere la parola, infine, il capo della missione dell'Ucraina presso l'UE Vsevolod Chentsov ha ringraziato gli Stati membri dell'Unione per la solidarietà dimostrata e sottolineato che la concessione dello status di paese candidato "rappresenta per noi una svolta esistenziale". (at)