In risposta alla strumentalizzazione dei migranti da parte di paesi terzi alle frontiere esterne dell'UE, il CESE ha organizzato un convegno su questo tema, sottolineando la necessità di rilanciare con urgenza l'europeizzazione della politica migratoria. Finora i leader autoritari hanno strumentalizzato la sofferenza delle persone per provocare crisi umanitarie e ricattare così l'Europa, approfittando delle lacune esistenti nella politica migratoria dell'UE.

Il convegno intitolato Verso un'europeizzazione della politica migratoria? Insegnamenti da trarre dalla strumentalizzazione dei migranti e dalla guerra in Ucraina si è tenuto in concomitanza con la riunione della sezione Relazioni esterne (REX).

Va sottolineato che la strumentalizzazione dei migranti da parte del regime bielorusso non costituisce affatto il primo caso di questo genere, dato che anche la Turchia, la Libia e il Marocco hanno commesso abusi simili.

Riferendosi alla strumentalizzazione dei migranti come arma nelle mani di leader autoritari, Margaritis Schinas, vicepresidente della Commissione europea responsabile per la Promozione dello stile di vita europeo, ha affermato che "la lezione principale da trarre dalle nostre politiche è che, fintantoché non riusciremo a mettere in atto un sistema comune e concordato in materia migratoria, continueremo a costituire un bersaglio".

Da parte sua, la Presidente del CESE Christa Schweng ha sottolineato che "la crisi dei rifugiati ha dimostrato chiaramente che la migrazione è una sfida che riguarda tutti gli Stati membri. L'Unione europea deve trasformare questa sfida in un'opportunità per portare avanti il nuovo patto sulla migrazione e l'asilo, al fine di realizzare i cambiamenti sistematici necessari per definire una politica dell'UE in materia di asilo e migrazione che sia razionale e basata sui diritti".

"Questo è il momento della geopolitica", ha poi aggiunto Margaritis Schinas, spiegando che "così come ci siamo uniti durante la pandemia, la guerra in corso sta producendo gli stessi effetti nell'opinione pubblica europea, e questo è un aspetto estremamente importante". (at)