Inizialmente paura e stupore
Paura, quella vera. Quella che ha fermato tutto, quella che, al momento del bilancio serale delle vittime, fa temere per le persone care, quelle più giovani, più anziane e più fragili. Quella che ci ricorda che le tenebre sono in agguato e attendono.
Stupore per la mancanza di preparazione dei servizi sanitari pubblici francesi, dal corpo medico in prima linea ai cittadini nelle retrovie, tutti erano privi degli strumenti di base per proteggere se stessi e curare gli altri. Stupore anche di fronte alla capacità della società di un intero paese come la Francia, compresi i territori d'oltremare, di far cessare di colpo ogni segno di attività umana, di abbandonare le città e le scuole, dopo un lungo inverno di legittima rivolta sociale nelle strade.
Il mondo, ancora più globalizzato a causa della pandemia, con il confinamento si è quindi frammentato in una moltitudine di individui giustapposti. La pandemia ha ampliato tutte le disparità.
Il ritorno dello Stato
I servizi pubblici, in particolare quelli sanitari, hanno la missione di far trionfare la vita. Gradualmente hanno ricevuto supporto logistico e talvolta hanno attuato misure più simili a uno spettacolo, come i trasferimenti di alcuni malati in treno o elicottero, mentre le cliniche private disposte a prestare assistenza non venivano coinvolte.
Lo Stato ha sì prestato aiuto alle imprese che forniscono servizi essenziali nelle città affinché potessero espletare la loro missione di far trionfare la vita, assicurando l'approvvigionamento e i servizi di nettezza urbana, ecc.
Ma i loro dipendenti si sono trovati in situazioni molto diverse in termini di protezione dal virus, e non sono stati sistematicamente ricompensati per i servizi prestati.
Poi la resilienza
La resilienza è giunta grazie ai legami, sia essenziali che ludici, tra insegnati e studenti, attraverso le reti, il telefono, la radio, la televisione, i media: era necessario occupare il tempo, gestirlo e lavorare. Ogni sera alle 20 i cittadini, dalle loro finestre, hanno dedicato un applauso al personale sanitario mentre lo Stato non ha dato loro il riconoscimento atteso.
I dipendenti hanno riscoperto le loro capacità di innovazione. Il telelavoro, che era stato talvolta negato ad alcuni lavoratori, si è diffuso rapidamente. I genitori, in particolar modo le madri, hanno dovuto svolgere due professioni: quella di madre e quella di insegnante.
Il ruolo di intermediazione svolto dai sindacati tra lavoratori, datori di lavoro e governo ha ridato legittimità alla loro azione nel paese. Ora bisogna sperare che siano non solo sentiti ma soprattutto ascoltati.
L'Europa
L'Unione europea, dopo le prime dichiarazioni della Commissione, ha anch'essa sorpreso i cittadini!
Gli aiuti annunciati sono ben più cospicui di quelli previsti dal piano Marshall. Che boccata di ossigeno per la ripresa! Ma i governi e il parlamento hanno rapidamente trovato i motivi per tergiversare che ben conosciamo.
Eppure, molte piccole imprese, con un numero limitato di dipendenti e di risorse, sono già fallite nel paese: piccoli ristoranti venduti in perdita, giovani che avevano da poco lanciato la loro attività, ecc. Le banche da parte loro sono assenti. I dipendenti hanno diritto alle indennità di disoccupazione parziale fino a settembre, ma dopo? Nonostante l'aiuto ricevuto dagli Stati interessati, alcune grandi imprese come Air France-KLM (che hanno ricevuto 7 miliardi di euro dai Paesi Bassi e dalla Francia) e Airbus licenziano i loro dipendenti, un vero e proprio scandalo. Proprio ora che, dopo l'estate, 700 000 giovani si affacciano sul mercato del lavoro.
Il giorno dopo
Comincia a somigliare sempre di più al giorno prima. Innanzitutto perché il virus è ancora in circolazione. In secondo luogo, perché le riforme che erano in corso "prima" torneranno "dopo", mentre il mondo del lavoro in Francia non ne vuole sapere. Il governo rassicura i cittadini sul fatto che le imposte non serviranno a finanziare la caduta de 13 % del PIL, ma la serie di licenziamenti e di aumenti dei prezzi di quest'estate non finisce più, colpendo i settori dell'energia, dei trasporti, dei prodotti ortofrutticoli, ecc.
Alla luce degli insegnamenti tratti dalla crisi, l'organizzazione del lavoro cambierà. Il telelavoro, il lavoro su piattaforma digitale e in videoconferenza richiederanno norme che ancora non esistono. Dopo la resilienza, occorre passare alla vigilanza. La crisi rivelerà che i più forti sul piano economico sono quelli che se la cavano sempre meglio e che quelli con minori risorse soffrono sempre di più? Nella regione di Parigi, il dipartimento più povero ha registrato il maggior numero di malati. C'è forse qualcosa di nuovo?