Riscaldamento globale: il CESE chiede nuove misure fiscali per ridurre ed eliminare il CO2 presente nell'atmosfera

Il Comitato economico e sociale europeo (CESE) sottolinea il fatto che le tasse sulle emissioni di anidride carbonica non basteranno a ridurre il CO2 in misura sufficiente, e afferma che è necessario adottare un approccio simmetrico in materia di tassazione che promuova l'eliminazione del CO2 dall'atmosfera.

Nuove imposte e misure aggiuntive sulle emissioni di CO2 saranno d'aiuto, ma non saranno sufficienti: è probabile che il problema del riscaldamento globale persista, a meno che non si riesca ad eliminare il CO2 già immesso nell'atmosfera. Nel parere di cui è relatore Krister Andersson, adottato nella sessione plenaria di luglio, il Comitato sottolinea la necessità di un nuovo sistema in cui non solo si tassino e quindi scoraggino le emissioni di CO2, ma si possano anche eliminare quelle già presenti nell'atmosfera, immagazzinandole e utilizzandole per altri scopi.

Intervenendo durante la plenaria, Andersson ha osservato che: è importante utilizzare la tassazione per realizzare gli obiettivi di neutralità climatica dell'Europa, ma è necessario ricorrere anche ad altri strumenti. Sarebbe efficace se, oltre a ridurre le emissioni di CO2, fossimo anche in grado di eliminare l'anidride carbonica presente nell'atmosfera. Per questo motivo chiediamo un approccio fiscale simmetrico sulla base di questa strategia: il gettito fiscale derivante dall'imposizione sulle emissioni di CO2 potrebbe essere utilizzato per compensare le attività che eliminano il CO2 dall'atmosfera.

Il CESE raccomanda inoltre di sviluppare, attraverso investimenti ad hoc, nuove tecnologie a livello europeo e nazionale che consentano la cattura e lo stoccaggio del carbonio (CCS) come anche la sua cattura e il suo utilizzo (CCU). Queste misure rappresenterebbero un ulteriore passo avanti verso la riduzione dell'impatto delle emissioni di CO2, consentendo di attenersi agli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite e all'Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici.

Il Comitato sottolinea inoltre la necessità di incoraggiare e sostenere, sia in ambito UE che a livello nazionale, le pratiche di gestione del suolo, concentrando ad esempio l'attenzione sulle foreste. L'espansione, il ripristino e la corretta gestione delle foreste possono servire a sfruttare la capacità di fotosintesi degli alberi per affrontare il problema del carbonio nell'atmosfera e dovrebbero essere compensati applicando un'aliquota d'imposta negativa. Le foreste eliminano il CO2 in modo naturale e gli alberi sono particolarmente efficienti nell'assorbire il carbonio sottraendolo all'atmosfera. In ogni caso, che si tratti di nuove tecnologie o di altre pratiche, le misure dovrebbero essere simmetriche, efficienti e attuate in un modo che risulti socialmente accettabile per tutti.

Secondo il CESE, il riscaldamento globale deve essere affrontato a livello mondiale, in maniera globale e simmetrica, tenendo conto dei livelli attuali di CO2 presenti nell'atmosfera. Sarebbe utile stabilire norme uniformi all'interno dell'UE e, su questa base, avviare discussioni a livello internazionale con altri blocchi geografici commerciali. Al fine di giungere a un quadro strategico efficace e simmetrico atto ad affrontare il problema della crescente quantità di emissioni di CO2, in futuro potrebbero essere proposte nuove misure fiscali complementari all'attuale sistema di scambio delle quote di emissione (ETS) e alle imposte sul carbonio in vigore a livello nazionale.

L'approccio seguito dalla Commissione europea nel Green Deal in relazione al sistema ETS sembra andare nella giusta direzione e consentire dei passi avanti in una più efficace fissazione del prezzo del carbonio in tutti i settori dell'economia. L'ETS si basa sul principio di "limitazione e scambio" (cap and trade), secondo il quale viene fissato un tetto alla quantità complessiva delle emissioni consentite per determinati gas a effetto serra. Questo limite viene poi abbassato nel tempo, con l'effetto di costringere a una riduzione delle emissioni totali. Entro i limiti di questo massimale di emissioni, le imprese soggette al sistema ricevono o acquistano quote di emissione, scambiabili secondo le loro necessità. Il Comitato raccomanda di coordinare questo sistema con una serie di altri strumenti, compreso un nuovo approccio in materia di imposizione fiscale secondo un quadro strategico coerente, nonché con altri strumenti analoghi applicati in altre regioni del mondo.