Pronti per il 55 %: un'opportunità per affrontare adeguatamente il problema climatico entro il 2030

Nel quadro di un dibattito organizzato dal Comitato economico e sociale europeo (CESE) esperti e rappresentanti della società civile si sono riuniti per discutere i pro e i contro del pacchetto di proposte sull'azione per il clima, i trasporti e l'energia presentato di recente dalla Commissione europea.

Una combinazione di norme avanzate tanto nel settore dei trasporti come in quello dell'energia allo scopo di migliorare il problema climatico, pur senza perdere di vista la dimensione sociale: è questo l'obiettivo dichiarato del pacchetto legislativo Pronti per il 55 % della Commissione europea, che la sezione Trasporti, energia, infrastrutture, società dell'informazione (TEN) del CESE ha esaminato in dettaglio il 10 settembre 2021, valutando le sfide poste e le opportunità offerte ai settori dei trasporti, dell'energia e dell'edilizia dalla realizzazione di un futuro più resiliente per l'Unione europea.

Il pacchetto Pronti per il 55 % della Commissione è un ambizioso insieme di misure di decarbonizzazione dell'UE. Le prossime tappe sono l'attuazione e la realizzazione concreta della decarbonizzazione per mettere in campo politiche climatiche che si rafforzino a vicenda, ha dichiarato la presidente della TEN Baiba Miltoviča. Allo stesso tempo, però, non possiamo dimenticare le fasce sociali più vulnerabili. L'aumento del prezzo dei combustibili fossili nei mercati dell'energia degli Stati membri dell'UE è già un dato di fatto e avrà significative ripercussioni a livello sociale e notevoli effetti distributivi che potrebbero colpire in modo sproporzionato i consumatori vulnerabili, i quali spendono una quota maggiore del loro reddito per energia e trasporti. Vi sono regioni in cui gli abitanti non hanno accesso a soluzioni alternative e a prezzi abbordabili in materia di mobilità e di trasporti. Nel portare avanti i lavori su queste proposte legislative, il CESE deve contemperare giustizia climatica e giustizia sociale nella prospettiva di una transizione giusta. Abbiamo il dovere di pensare anche a coloro che si trovano in condizioni di vulnerabilità e di povertà energetica aiutandoli con un ventaglio di strumenti diversi, ad esempio i piani nazionali per la ripresa e la resilienza.

Presentando Pronti per il 55 %, Stefanie Hiesinger, membro del gabinetto del vicepresidente esecutivo della Commissione Frans Timmermans, ha osservato che la finalità ultima del pacchetto consiste nell'estendere l'ambito degli obiettivi climatici e nel ridurre le emissioni del 55 % entro il 2030, in modo da arrivare ad un'UE completamente neutra dal punto di vista climatico entro il 2050: Spingiamo sull'acceleratore per raggiungere i nostri obiettivi e ci dotiamo degli strumenti giusti per onorare il nostro impegno.

Il dibattito, articolato in tre tavole rotonde dedicate ai trasporti, all'energia e all'edilizia, ha riunito esperti e rappresentanti delle istituzioni europee e della società civile.

Ridurre le emissioni nel settore dei trasporti

I trasporti sono uno degli obiettivi principali del pacchetto di misure: le emissioni si attestano infatti su livelli più elevati rispetto al 1990, e il settore è confrontato all'enorme sfida di ridurre le sue emissioni del 90% di qui al 2050 per poter conseguire la neutralità climatica. Introducendo con alcune considerazioni il primo dibattito, il moderatore Stefan Back, vicepresidente della sezione TEN e presidente del gruppo di studio tematico Trasporti, ha osservato: Il nodo della questione, ora, è se Pronti per il 55 % rappresenti una grande sfida da raccogliere per un futuro sostenibile o un progetto che presenta gravi rischi. Per il momento, abbiamo davanti a noi la prospettiva di un incremento dei costi dovuto agli obblighi previsti dal sistema ETS (scambio di quote di emissione), dall'aumento delle imposte sull'energia e dal rischio che i combustibili alternativi si rivelino, alla fine, costosi perché non disponibili in quantità sufficienti.

Pierpaolo Settembri, della DG MOVE della Commissione europea, ha sottolineato che il buon funzionamento dello spazio unico europeo dei trasporti è un elemento chiave e che l'ecologizzazione della mobilità è la nuova "patente di guida" che consentirà una crescita sostenibile del settore dei trasporti.

Thomas Reynaert, rappresentante di Airlines for Europe (A4E), concorda con questa analisi e osserva che le due priorità assolute per l'aviazione sono la ripresa del settore, che attraversa una profonda crisi, e l'impegno alla sostenibilità, sottolineando che un possibile percorso verso la decarbonizzazione deve includere le nuove tecnologie, il miglioramento della navigazione aerea e i combustibili verdi.

Per parte sua, Frits de Groot, rappresentante di BusinessEurope e della federazione olandese dei datori di lavoro VNO‑NCW, ha precisato che le aziende europee sono risolutamente a favore del nuovo pacchetto di misure, poiché lo giudicano coerente: investimenti e infrastrutture sono fondamentali tanto per le imprese quanto per i consumatori.

Robin Loos, dell'Ufficio europeo delle unioni dei consumatori (BEUC), ha aggiunto che per i consumatori l'accessibilità, anche economica, è importantissima e che lo sviluppo di politiche settoriali sostenibili apporterebbe immensi vantaggi sia ai consumatori stessi che all'ambiente.

Rinnovare i nostri sistemi energetici

Oggi la produzione e l'uso di energia sono responsabili del 75 % delle emissioni nell'UE. Se non rinnoviamo il nostro sistema energetico non saremo in grado di raggiungere gli obiettivi fissati dal Green Deal europeo né la neutralità climatica entro il 2050. Accelerare la transizione verso un sistema energetico più ecologico ed eliminare i sistemi basati sui combustibili fossili sono due azioni fondamentali, ha dichiarato Simo Tiainen, presidente del gruppo di studio tematico Energia e moderatore della seconda tavola rotonda.

Łukasz Koliński, della DG ENER della Commissione, ha affermato che le attuali normative dell'UE in materia di energia sono già incentrate sui cittadini e riservano un'attenzione particolare alle energie rinnovabili, e che questo fa ben sperare per il futuro. Ivan Faucheux, della Commissione francese per la regolamentazione dell'energia (CRE), ha citato ad esempio un utilizzo attento e prudente dell'idrogeno quale opzione percorribile per la transizione energetica.

Jytte Guteland, membro del Parlamento europeo e relatrice per la relazione del PE sulla legge europea sul clima, ha auspicato che l'UE svolga un ruolo di primo piano alla prossima Conferenza sul clima di Glasgow (COP26) e ha esortato la Commissione a fare leva sul sistema di scambio di quote di emissione dell'UE (EU ETS) in quanto si tratta dello strumento più efficace per onorare gli impegni presi.

Charles Esser, rappresentante del Consiglio dei regolatori europei dell'energia (CEER), ha sottolineato che il principio dell'efficienza energetica è essenziale sia per sensibilizzare i consumatori rispetto ai loro consumi che per evitare perdite nelle reti elettriche inadeguate.

Migliorare l'efficienza energetica degli edifici

Il fatto che si preveda di rendere più stringente l'obiettivo di riduzione delle emissioni per il 2030 avrà delle implicazioni sul piano degli effetti distributivi: tra industria e famiglie, da un lato, e tra famiglie più ricche e famiglie più povere, dall'altro. Il membro del CESE Dumitru Fornea, che ha moderato la tavola rotonda conclusiva, ha sottolineato che gli effetti distributivi, in particolare, rimangono un problema da risolvere. Avere il riscaldamento o disporre di acqua calda sono bisogni fondamentali che non possono essere lasciati alle forze del mercato, dove solo i ricchi possono permettersi di soddisfarli. Lo stesso ragionamento vale quando, a fronte di un'offerta limitata di trasporti pubblici, le persone non hanno altra scelta se non quella di prendere l'automobile per andare al lavoro.

Serena Pontoglio, della DG ENER della Commissione europea, ha osservato che gli edifici sono i maggiori consumatori di energia nell'UE, dal momento che rappresentano circa il 40 % del consumo energetico e il 36 % delle emissioni di gas a effetto serra collegate all'energia. Ecco perché gli sforzi congiunti di decarbonizzazione dovrebbero concentrarsi sull'edilizia in quanto settore chiave su cui agire.

Marc Pigeon, rappresentante di Build Europe, ha sottolineato che il problema dell'alloggio in Europa deriva da un problema di accessibilità economica e che è importante aiutare i cittadini a far fronte all'aumento dei costi, anche se le ambizioni politiche non sono sempre all'altezza di queste sfide.

Julien Dijol, di Housing Europe, ha messo in guardia contro il rischio di un approccio legislativo uniforme nel settore degli alloggi, approccio che secondo lui va evitato: ad esempio, imporre lo stesso tasso di ristrutturazione obbligatoria in tutti gli Stati membri, che presentano situazioni completamente diverse l'una dall'altra, potrebbe avere gravi conseguenze per le persone a basso reddito.

Infine Guillaume Joly, anche lui rappresentante dell'Ufficio europeo delle unioni dei consumatori (BEUC), ha dichiarato che è giunto il momento di accelerare il ritmo di adeguamento energetico degli alloggi e di renderlo più conveniente per tutti i consumatori, e ha aggiunto che gli sportelli unici per la ristrutturazione devono offrire sostegno e non solo informazioni.

Contesto: che cos'è il pacchetto Pronti per il 55 %?

Il pacchetto Pronti per il 55 % è un insieme di proposte legislative globali e interconnesse in materia di clima, trasporti ed energia, presentato dalla Commissione europea nel luglio 2021 e concepito per far sì che la legislazione dell'UE sia allineata ai suoi stessi obiettivi climatici.

Il pacchetto si propone di offrire un quadro coerente ed equilibrato che sia anche equo e socialmente giusto, preservi e rafforzi l'innovazione e la competitività dell'industria dell'UE e sostenga la posizione di leader dell'Unione europea nella lotta contro i cambiamenti climatici a livello mondiale. Il titolo Pronti per il 55 % si riferisce all'impegno sottoscritto dall'UE a ridurre le proprie emissioni di almeno il 55 % entro il 2030.