European Economic
and Social Committee
L'idrogeno rinnovabile può essere un pilastro per il futuro verde dell'Europa
Nel seminario online organizzato dalla sezione Trasporti, energia, infrastrutture, società dell'informazione (TEN), i membri del CESE hanno sottolineato che il contributo della società civile sarà fondamentale per il futuro della strategia dell'UE sull'idrogeno.
Lo sviluppo di un ecosistema di idrogeno rinnovabile è tra le massime priorità ai fini della realizzazione del Green Deal europeo, ma le conseguenze sociali ed economiche devono essere attentamente soppesate, ed è a questo proposito che il coinvolgimento delle organizzazioni della società civile si rivela essenziale. È questa l'idea principale sottesa al dibattito che la sezione Trasporti, energia, infrastrutture, società dell'informazione (TEN) del Comitato economico e sociale europeo (CESE) ha organizzato lo scorso 25 novembre a Bruxelles in modalità in presenza e a distanza.
Nel dibattito sulla transizione energetica, l'idrogeno rappresenta un punto di discussione importante, in quanto può dare un contributo enorme per creare un futuro sistema energetico senza emissioni di carbonio. Se prodotto tramite taluni processi tecnologici specifici, l'idrogeno può davvero essere considerato un combustibile sintetico rinnovabile o a basse emissioni di carbonio
, ha dichiarato la presidente della sezione TEN Baiba Miltoviča. Tuttavia, pur appoggiando la creazione di un ecosistema dell'idrogeno pulito in Europa, bisogna sottolineare che questo non è che uno degli assi della strategia che punta a mettere in collegamento i vari settori energetici dell'UE in maniera più efficace. Bisogna mettere a profitto tutte le sinergie e avvalersi delle complementarità tra il settore dell'energia elettrica, le estese infrastrutture del gas, l'industria e il settore dei trasporti
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L'idrogeno come carburante verde: vantaggi e timori
L'idrogeno, soprattutto se rinnovabile, presenta ovviamente molti vantaggi, dato che può alimentare settori non idonei all'elettrificazione e assicurare lo stoccaggio per bilanciare le fluttuazioni nei flussi di energia rinnovabile. I dibattiti scientifici evidenziano quattro possibili tipologie di impiego a fini energetici: riscaldamento e fornitura di servizi nelle case (ad esempio, riscaldamento degli spazi interni), calore industriale ad alta temperatura, mobilità (ad esempio, idrogeno per il trasporto di merci su autocarri, combustibili liquidi sintetici per l'aviazione) e produzione di energia elettrica. Ovviamente, la maggior parte delle tecnologie necessarie per rendere possibile l'impiego dell'idrogeno a fini energetici è ancora in fase di ricerca e sviluppo o di dimostrazione.
D'altro canto, l'impiego dell'idrogeno solleva anche dei timori, come giustamente sottolineato da Baiba Miltoviča: Prima di accelerare la trasformazione delle industrie europee, dobbiamo pensare alle conseguenze sociali ed economiche, così come alle persone in situazione svantaggiata, alle PMI, ai lavoratori (che devono essere in grado di adattarsi e acquisire nuove competenze) e ai consumatori (in modo che possano beneficiare di vantaggi reali, di informazioni migliori, nonché di offerte e prezzi flessibili). È pertanto essenziale coinvolgere la società civile organizzata nella futura Alleanza europea per l'idrogeno pulito: la sua partecipazione può arricchire i dibattiti pubblici e avvicinare le iniziative ai cittadini
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A tale proposito, il membro del CESE Pierre Jean Coulon ha evidenziato l'importanza della protezione sociale nella transizione energetica: Bisogna tenere sempre presente la questione del cambiamento sociale. Se in futuro si deciderà di investire nel campo della produzione di idrogeno, come per esempio nel quadro del partenariato "valli dell'idrogeno", occorre garantire che nella transizione non venga lasciata indietro la società in generale, e in particolare i lavoratori
. Ha inoltre sottolineato che la cooperazione internazionale è essenziale per fare in modo che l'idrogeno concorra in maniera rilevante ad assicurare l'approvvigionamento energetico in Europa: Occorre trovare il giusto equilibrio tra elettricità e idrogeno. In futuro l'approccio sarà duplice, ma l'energia elettrica da fonti rinnovabili dovrà essere disponibile prima dell'idrogeno, perché purtroppo attualmente non è possibile disporre di idrogeno pulito al 100 %
, ha dichiarato Coulon.
Gli ha fatto eco il membro del CESE András Edelényi, che ha sottolineato che la transizione energetica non riguarda soltanto l'approvvigionamento energetico, ma anche tanti altri aspetti della vita: l'idrogeno ha un impatto trasversale molto importante, anche per quanto riguarda la mobilità, l'industria e tutti le questioni legate alla chimica. Stiamo attraversando una fase di rapida transizione, dato che si sta passando da un sistema di approvvigionamento energetico interamente basato sui combustibili fossili e piuttosto centralizzato a un nuovo sistema verde, neutrale in termini di emissioni di carbonio, diversificato e piuttosto complesso. A questo punto bisogna fare passi avanti in rapporto a un importante tassello del puzzle che è tuttora mancante, ossia il ruolo e la funzione dell'idrogeno nel pacchetto energetico
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Situazione attuale
Secondo la strategia presentata dalla Commissione europea nel luglio 2020, l'idrogeno è una delle pietre angolari per la realizzazione del Green Deal europeo, e a questo proposito è necessaria un'azione coordinata a livello dell'UE tra il settore pubblico e quello privato. L'obiettivo della Commissione è sviluppare l'idrogeno rinnovabile a partire principalmente dall'energia eolica e da quella solare, per poi investire nell'idrogeno pulito nell'UE e sostenere la relativa domanda tramite la creazione dell'Alleanza europea per l'idrogeno pulito assieme ai leader del settore, alla società civile, ai ministri nazionali e regionali competenti e alla Banca europea per gli investimenti.
Il CESE sta preparando un parere sul tema Una strategia per l'idrogeno per un'Europa climaticamente neutra, che dovrebbe essere discusso nella sessione plenaria del CESE in calendario a gennaio.