Per il secondo anno consecutivo, il CESE, in collaborazione con il Parlamento europeo, ripropone l'iniziativa della Settimana europea per l'uguaglianza di genere. L'idea è quella di introdurre una prospettiva di genere nei dibattiti che si tengono al CESE, nel quadro dei suoi lavori

Il CESE ha deciso di organizzare una serie di eventi a latere delle riunioni delle sue sezioni e della commissione consultiva per le trasformazioni industriali (CCMI) che si terranno a ottobre e novembre. Inoltre, nella sessione plenaria di ottobre, in concomitanza con la Settimana europea per l'uguaglianza di genere, il CESE terrà un dibattito con la deputata, nonché vicepresidente del Parlamento europeo Evelyn Regner, responsabile di questa iniziativa al Parlamento. 

Il CESE ha accolto con entusiasmo tale iniziativa e, da parte mia, spero di poterla proseguire per tutto il tempo che sarà necessario a sensibilizzare al fatto che i progressi verso un'effettiva parità tra donne e uomini, pur essendo continui, non sono né abbastanza rapidi né consolidati. La nostra società è apertamente contraria alla disuguaglianza, alla discriminazione e alla violenza nei confronti delle donne. In piena consapevolezza e agli occhi di tutti, i diritti delle donne sono difesi e rispettati dalla maggioranza. Sfortunatamente, però, taluni atteggiamenti e taluni ragionamenti sono talmente radicati che c'è chi cade inconsciamente nel tranello e continua a perpetuarli, mentre altri li ripropongono volontariamente per ostacolare i cambiamenti sociali.

Le competenze delle sezioni del CESE ci offrono l'occasione per mettere in luce la posizione delle donne in una varietà di contesti, da quelli maggiormente dominati dalla presenza maschile a quelli, invece, in cui le donne sono più largamente rappresentate. La parità di genere non è una "cosa da donne", ma un requisito essenziale per costruire società eque, resilienti e prospere. Per questo motivo è importante che le donne e gli uomini percorrano insieme questo cammino, fianco a fianco, dimostrandosi vicendevolmente rispetto e sostegno. 

Maria Nikolopoulou, membro del CESE e presidente del gruppo Parità