Dibattito al CESE sulle priorità della prossima presidenza ceca dell'UE e sul giusto mix energetico per il futuro dell'Europa

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Alla riunione dell‘Ufficio di presidenza del Comitato economico e sociale europeo (CESE) svoltasi a Praga, il ministro ceco agli Affari europei Mikuláš Bek ha presentato le priorità della prossima presidenza ceca dell'UE. Il ministro ha inoltre partecipato assieme ai membri del CESE a un seminario sull'energia sostenibile e a prezzi accessibili per l'UE.

L'Unione europea ha bisogno di approvvigionamenti energetici sicuri. È questo il messaggio che il ministro ceco agli Affari europei Mikuláš Bek ha rivolto ai membri del CESE nella riunione dell'Ufficio di presidenza del Comitato tenutasi a Praga lo scorso 28 aprile.

Facendo riferimento agli sviluppi della crisi in Ucraina, il ministro ha affermato che garantire l'accesso a fonti energetiche non solo sostenibili e a prezzi accessibili, ma anche affidabili, rappresenterà una delle sfide più grandi che l'UE abbia mai dovuto affrontare.

Mikuláš Bek ha indicato le cinque priorità politiche che saranno probabilmente adottate dalla prossima presidenza ceca del Consiglio dell'Unione europea, e ha inoltre sottolineato che l'accento verrà posto non solo sulla duplice transizione verde e digitale, ma anche sulla sicurezza, per tenere conto dei recenti avvenimenti.

La guerra in Ucraina influirà sulla prossima presidenza ceca dell'UE

Ispirandosi al motto "L'Europa come compito", che riprende il titolo di un discorso che lo scrittore e capo di Stato della Cechia Václav Havel pronunciò ad Aquisgrana, la presidenza ceca dell'UE concentrerà la propria attenzione sui seguenti temi:

1) la gestione della crisi dei rifugiati e la ripresa dalla guerra in Ucraina, secondo un approccio che combini assistenza economica e riforme strutturali in quel paese e che favorisca una procedura standard per la sua candidatura all'UE;

2) la sicurezza energetica in Europa, con un meccanismo che garantisca un'equa ripartizione delle fonti energetiche tra gli Stati membri dell'UE e maggiori investimenti nelle energie rinnovabili;

3) il rafforzamento della capacità di difesa e della sicurezza del ciberspazio in Europa, nell'ottica della complementarità tra l'UE e la NATO;

4) la resilienza strategica dell'economia europea, tramite il rafforzamento dell'innovazione e della competitività e la riduzione della dipendenza da regimi ostili;

5) la resilienza delle istituzioni democratiche, con particolare attenzione per la libertà dei mezzi d'informazione e comunicazione, la trasparenza nel finanziamento dei partiti politici nell'UE e lo Stato di diritto.

Nel corso del dibattito, i membri del CESE hanno esortato il ministro a rafforzare il sostegno che l'UE e i governi degli Stati membri danno alle organizzazioni della società civile, che si trovano in prima linea nella gestione della crisi umanitaria provocata dall'invasione russa dell'Ucraina e hanno quindi bisogno di un sostegno urgente e concreto.

Il tema della solidarietà europea è stato un altro filo conduttore delle discussioni. Sarebbe possibile bloccare le importazioni di energia dalla Russia solo se tutti gli Stati membri facessero causa comune e condividessero le fonti energetiche disponibili.

Vari oratori hanno inoltre messo in guardia contro la scarsa considerazione per gli aspetti sociali sotto la presidenza ceca del Consiglio nella seconda metà dell'anno in corso. Con l'aumento dei prezzi dell'energia e dei prodotti alimentari, il fenomeno della povertà si sta espandendo e minaccia la coesione sociale.

I membri del CESE hanno inoltre chiesto iniziative a sostegno dell'innovazione, che è fondamentale per lo sviluppo delle imprese e il rafforzamento dell'economia, e hanno in particolare sottolineato la necessità di investire nelle energie rinnovabili.

La giusta combinazione di energia sostenibile e a prezzi accessibili per il futuro dell'UE

Nel seminario sul mix energetico ottimale per un'energia sostenibile e a prezzi accessibili che si è svolto nel pomeriggio, oratori di spicco hanno valutato il potenziale delle diverse fonti energetiche per conseguire gli obiettivi climatici dell'UE per il 2050.

La Presidente del CESE Christa Schweng ha sottolineato che è essenziale ridurre la dipendenza energetica dell'UE dai paesi terzi. La via da seguire consiste nel diversificare le fonti energetiche e nell'aumentare gli investimenti nelle energie rinnovabili.

A causa della guerra in Ucraina, mai come adesso si avverte con forza e chiarezza la necessità di una rapida transizione verso un'energia pulita, che riduca la dipendenza energetica dell'UE da paesi terzi e diversifichi le nostre fonti energetiche tramite un ricorso maggiore a fonti locali e rinnovabili, ha dichiarato la Presidente del CESE.

Per riuscire ci sarà bisogno di: accesso decentrato all'energia, migliore interconnessione, misure locali mirate e incentivi finanziari, nonché riduzione degli oneri amministrativi. Per il buon esito della transizione, le organizzazioni della società civile devono svolgere un ruolo di primo piano nella definizione e attuazione delle opportune politiche, ha aggiunto Christa Schweng.

René Neděla, viceministro ceco dell'Industria e del commercio, ha sottolineato che il pilastro della sicurezza energetica deve essere accompagnato dal pilastro della sostenibilità ambientale e dell'accessibilità economica.

La solidarietà tra gli Stati membri dell'UE nell'accesso alle fonti energetiche è stata al centro del messaggio di Vladimír Špidla, ex commissario responsabile per l'Occupazione, gli affari sociali e le pari opportunità.

Dal canto suo, Petr Zahradnik, in rappresentanza del ministero ceco agli Affari europei, ha sottolineato il ruolo importante che le comunità energetiche potrebbero svolgere a livello locale in futuro.

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