La ristrutturazione edilizia può essere il motore della ripresa nell'Unione europea

Nel corso di una tavola rotonda ad alto livello organizzata dal Comitato economico e sociale europeo (CESE), i membri del Comitato e le parti interessate hanno sottolineato che la ristrutturazione edilizia potrebbe aiutare l'Europa a uscire dalla crisi, ma che essa deve essere accompagnata da misure per affrontare il problema della povertà.

La ristrutturazione degli immobili rappresenta un'opportunità unica per superare la crisi causata dalla pandemia di COVID-19 e rendere l'Europa più sostenibile da un punto di vista economico, sociale e ambientale. È questo il messaggio emerso dal dibattito che la sezione Trasporti, energia, infrastrutture, società dell'informazione (TEN) ha tenuto a Bruxelles e a distanza l'11 febbraio 2021 per discutere la futura strategia dell'UE in materia di ristrutturazione.

Le persone trascorrono più tempo che mai a casa, ha dichiarato la presidente della sezione TEN Baiba Miltoviča. Durante tutto questo periodo di pandemia, la casa è diventata il nostro luogo di lavoro e il nostro spazio di vita, al centro della nostra vita quotidiana. Il patrimonio immobiliare, però, sta invecchiando: l'85 % degli immobili sono stati costruiti prima del 2001 e l'85 %-95 % degli immobili attuali esisteranno ancora nel 2050. Facendo riferimento alla necessità di concentrarsi sull'efficienza energetica degli edifici, ha aggiunto che sono necessarie nuove misure in campo energetico, che devono essere accompagnate da nuovi provvedimenti in materia di povertà, e ha ricordato che molti paesi non dispongono ancora di una definizione di povertà energetica.

Una futura strategia di ristrutturazione edilizia dell'UE: un nuovo inizio

Il membro del CESE Pierre Jean Coulon ha osservato che la futura strategia di ristrutturazione dell'UE è fondamentale, in quanto si tratta di un processo comune che potrebbe riunire gli attori, comprese le parti sociali, e in cui al CESE potrebbe spettare un ruolo molto importante: Questo è il punto di partenza di un grande progetto europeo, che contiene gli elementi costitutivi di un futuro migliore per milioni di europei ed è in grado di far aumentare il benessere delle persone e offrire più posti di lavoro di qualità, un progetto potenzialmente capace di portare alla ristrutturazione di 35 milioni di abitazioni.

Sulla stessa lunghezza d'onda, il membro del CESE Laurențiu Plosceanu, che si è soffermato sull'importanza di far conoscere meglio i meccanismi finanziari disponibili e le loro modalità operative: Il finanziamento è un tema molto importante, in quanto gli incentivi sono essenziali per lo sviluppo di questo futuro progetto, che tocca gli interessi immediati dei cittadini europei.

Sullo stesso argomento, Laurent Ghékière, che rappresentava L'Union sociale pour l'habitat, ha parlato dell'importanza degli investimenti a lungo termine nelle infrastrutture e ha elogiato il progetto, sottolineandone la coerenza con l'iniziativa per un nuovo Bauhaus europeo lanciata dalla Commissione europea nel gennaio 2021; ha insistito inoltre sul fatto che la ristrutturazione termica è un prerequisito da prendere in considerazione nella pianificazione strategica.

Un approccio globale alla ristrutturazione

Alla ristrutturazione degli immobili deve applicarsi un approccio a vasto raggio, in quanto la ristrutturazione riguarda non solo l'isolamento degli edifici e l'efficienza energetica, ma anche aspetti quali la sicurezza e la salute. Ciò è stato sottolineato da Domenico Campogrande, della Federazione europea dell'industria delle costruzioni (FIEC), che ha anche rimarcato la necessità che le imprese possano contare su un quadro legislativo stabile a livello dell'UE.

Tom Deleu, in rappresentanza della Federazione europea dei lavoratori delle costruzioni e del legno, ha sostenuto la stessa linea, sollevando anche la questione dell'attrattiva dell'industria delle costruzioni e affermando che i lavoratori devono ricevere una formazione per migliorare le competenze e riqualificarsi. La ristrutturazione ha il potenziale di offrire un gran numero di nuovi posti di lavoro a livello locale, che devono però essere dignitosi e sicuri e offrire un apprendimento lungo tutto l'arco della vita.

Questo punto ha trovato eco nelle parole di Enrico Rossi, membro del Comitato europeo delle regioni, che ha sottolineato l'importanza delle sinergie tra tutti gli attori istituzionali e della consultazione degli attori locali e regionali, che conoscono meglio la realtà locale.

In particolare, le persone in situazione di povertà energetica non devono essere trascurate, e per questo motivo è importante integrare il concetto di povertà energetica in tutta la legislazione vigente, come sottolineato da Elizabeth Gosme, della Confederazione delle organizzazioni familiari dell'Unione europea Coface.

La ristrutturazione è inoltre un processo complesso, in quanto comporta molte scelte difficili per i singoli, ad esempio per quanto riguarda i materiali, la tecnologia e la pianificazione. Per questo motivo Monique Goyens, in rappresentanza del BEUC, l'Ufficio europeo delle unioni dei consumatori, ha suggerito di creare sportelli unici in cui i consumatori possano ricevere i consigli necessari tutti in una volta, così da garantire che vivano la ristrutturazione come un'esperienza non complicata.

Stefan Moser, della Commissione europea, ha concluso sottolineando che la ristrutturazione richiede una riflessione strategica, in quanto non si può fare di colpo, ma necessita di un piano strutturato, basato sulla cooperazione tra gli attori a tutti i livelli, comprese le parti sociali e le organizzazioni della società civile, e deve sfruttare il potenziale della digitalizzazione come strumento abilitante.

Situazione attuale

Al fine di aumentare il risparmio energetico e la crescita economica, nell'ottobre 2020 la Commissione europea ha presentato una nuova strategia sulla ristrutturazione degli immobili. L'obiettivo è quello di almeno raddoppiare i tassi annui di ristrutturazione energetica nei prossimi dieci anni.

Questa ondata di ristrutturazioni nell'UE è intesa a migliorare la qualità della vita dei cittadini europei, a ridurre le emissioni di gas a effetto serra e a creare fino a 160 000 nuovi posti di lavoro verdi nel settore delle costruzioni.

Il CESE sta elaborando un parere su questo tema, che dovrebbe essere discusso nella sessione plenaria di febbraio.