Il futuro verde: l'Europa deve indicare il cammino e dare l'esempio

La lotta contro il cambiamento climatico è stata uno dei punti principali all'ordine del giorno della sessione plenaria di gennaio del Comitato economico e sociale europeo (CESE), che è stata la cornice di un dibattito sulla COP25 e sul Green Deal europeo

È necessario adottare misure urgenti per rendere possibile la protezione del clima e lo sviluppo sostenibile e l'Unione europea deve assumere un ruolo guida in questo campo. Al dibattito tenutosi a Bruxelles, il 23 gennaio 2020, il Presidente del CESE Luca Jahier non ha usato mezze parole: Ci troviamo in un momento critico. Purtroppo il mondo non è sulla buona strada per conseguire gli obiettivi dell'accordo di Parigi sui cambiamenti climatici e gli obiettivi di sviluppo sostenibile e questo potrebbe avere conseguenze devastanti per tutti noi, ha dichiarato.

Il Presidente del CESE ha aggiunto che la transizione verso un'economia sostenibile, neutra in termini di emissioni di carbonio ed efficiente sotto il profilo delle risorse, richiede cambiamenti fondamentali nella nostra società e nella nostra economia, sottolineando che l'UE deve agire su due livelli, da un lato l'attuazione dell'Agenda 2030 e dall'altro la sua promozione nel mondo. In quanto CESE, siamo convinti che l'attuazione dell'Agenda 2030 debba costituire la massima priorità dell'UE per il prossimo decennio. L'Europa deve essere all'avanguardia, essere il leader mondiale in materia di clima!.

Il Presidente Jahier ha deplorato la mancanza di volontà politica mostrata dai paesi presenti alla COP 25 di Madrid per quanto riguarda l'intensificazione dei loro sforzi in materia di clima, atteggiamento che ha fatto sì che il vertice internazionale sul clima si sia concluso senza risultati soddisfacenti. Tuttavia, Il Presidente ha elogiato la comunicazione sul Green Deal europeo della Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e il suo forte impegno per la neutralità climatica entro il 2050.

A questo proposito, Virginijus Sinkevičius, Commissario per l'ambiente, gli oceani e la pesca, ha sottolineato che il Green Deal non è solo un modo per affrontare il problema dei cambiamenti climatici, ma anche un progetto ambizioso per garantire la crescita economica e la giustizia sociale. È un progetto che riguarda le persone e la società, è il Green Deal che non lascia indietro nessuno ha dichiarato, sottolineando che la strategia in materia di biodiversità, il piano d'azione per l'economia circolare e le altre soluzioni sistematiche per conseguire gli obiettivi in materia di cambiamenti climatici verranno incontro alle esigenze sia delle persone che del pianeta, unendo gli sforzi di tutti i settori e tutti gli attori.

Il Commissario Sinkevičius ha inoltre avvertito che è essenziale che le idee di transizione verde non restino confinate a Bruxelles, ma che si concretizzino negli Stati membri quanto prima possibile, e ha assicurato che gli obiettivi di sviluppo sostenibile rappresentano una priorità per la Commissione e sono il tema di fondo costante del suo lavoro.

Secondo il Presidente del CESE, adottando il Green Deal come sua prima iniziativa politica, la nuova Commissione ha dato prova di leadership e di determinazione per promuovere politiche ambiziose in materia di clima e ambiente all'interno dell'UE e in tutto il mondo. Mi congratulo per la nuova narrazione scelta dalla Commissione, che propone una nuova strategia per la crescita, una crescita che restituisce più di quanto prenda. Come dico spesso: realizzare gli obiettivi di sviluppo sostenibile è la strada da seguire perché è un programma che darà solo risultati positivi per tutti: datori di lavoro, sindacati, cittadini e il nostro pianeta, ha affermato.

Durante il dibattito, Peter Schmidt, presidente dell'Osservatorio dello sviluppo sostenibile del CESE (OSS), ha sostenuto che il Green Deal non riguarda solo il clima e ha chiesto con forza un impegno che sia verde e al tempo stesso sociale.

Ovais Sarmad, della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC), ha detto che è essenziale affrontare con estrema urgenza la crisi climatica che è a un livello senza precedenti, mantenendo per quanto possibile la solidità e l'ambizione.

Enrico Giovannini, in rappresentanza dell'Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile (ASviS), si è detto lieto di constatare che l'Agenda 2030 è stata finalmente posta al centro della strategia di sviluppo sostenibile della Commissione.

Infine, Semia Cherif, della The network of Mediterranean Experts on Climate and Environmental Change - MedECC (Rete di esperti mediterranei sui cambiamenti climatici e ambientali), ha auspicato una visione e un approccio a lungo termine basati sulla consapevolezza dell'inquinamento anche quando esso non è immediatamente visibile, come nel caso di minuscoli inquinanti emergenti.

Il Presidente Jahier ha concluso sottolineando quanto sia importante che le istituzioni dell'UE uniscano le forze per realizzare in tempi brevi l'agenda europea del Green Deal. Ciò non sarà tuttavia sufficiente, senza uno sforzo e un sostegno coordinati e coerenti da parte di tutti gli attori della società civile.

 

Per informazioni sui lavori e sulle attività della sezione Agricoltura, sviluppo rurale, ambiente (NAT) e dell'Osservatorio dello sviluppo sostenibile (OSS) del CESE, si prega di consultare il nostro sito web.

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Green future: Europe has to show the way and lead by example