Le recenti rivelazioni dei Pandora papers hanno riportato alla ribalta il problema della lotta al riciclaggio di denaro. Il Comitato economico e sociale europeo (CESE) ha affrontato questo tema in un recente convegno in cui i partecipanti hanno valutato il nuovo pacchetto legislativo della Commissione europea che istituisce una nuova autorità ad hoc dell'UE per la lotta contro il riciclaggio.
Il riciclaggio di denaro continua ad avere delle dimensioni e un impatto considerevoli, nonostante gli sforzi compiuti dall'UE e da molti governi e l'entrata in vigore di importanti atti legislativi europei. Il riciclaggio di denaro rappresenta una chiara minaccia per i cittadini, le istituzioni democratiche e il sistema finanziario, e il CESE segnala da tempo l'urgenza di intensificare la lotta contro questo flagello.
Per fare il punto della situazione, il 5 ottobre 2021 il CESE e la sua sezione Unione economica e monetaria, coesione economica e sociale (ECO) hanno organizzato un evento in cui si è discusso, in particolare, delle proposte legislative presentate dalla Commissione europea nel luglio 2021 per rafforzare le norme dell'UE in materia di antiriciclaggio e contrasto del finanziamento del terrorismo (AML/CFT).
Il pacchetto legislativo antiriciclaggio comprende, tra gli altri elementi, la creazione di una nuova autorità dell'UE per la lotta contro il riciclaggio, la piena applicazione delle norme dell'UE in materia di AML/CFT al settore delle cripto-attività e il divieto nell'UE delle operazioni in contanti di importo superiore a 10 000 EUR.
Denunciando la gravità del problema, il presidente della sezione ECO Stefano Palmieri ha dichiarato: Le recenti rivelazioni dei Pandora papers rendono ancora più necessario agire a livello europeo contro il riciclaggio di denaro. Per lottare efficacemente contro questo fenomeno, l'UE e gli Stati membri devono mettere a disposizione le risorse finanziarie e umane necessarie e intensificare la cooperazione tra i servizi competenti.
Alexandra Jour-Schroeder, direttrice generale aggiunta della DG FISMA della Commissione europea, ha aggiunto che l'UE ha oggi cambiato marcia e intende adottare un quadro molto più rigoroso, in quanto il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo rimangono fenomeni estremamente preoccupanti a livello mondiale e negli ultimi anni, in numerosi Stati membri dell'UE, sono scoppiati diversi scandali che spesso presentavano un elemento transfrontaliero.
Sulla stessa lunghezza d'onda, Aljoša Feldin, che presiede attualmente il gruppo di lavoro sulla lotta al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo a nome della presidenza slovena del Consiglio dell'Unione europea, ha fatto riferimento all'importanza di combattere questo problema, che rappresenta una priorità per la presidenza slovena.
Per quanto riguarda le opinioni istituzionali e degli esperti, Eckhard Binder, del Servizio di ricerca parlamentare del Parlamento europeo, ha rammentato che da tempo il Parlamento europeo sollecita dei miglioramenti in questo settore, contro la frammentazione delle norme e a favore di un migliore coordinamento e sostegno delle unità di informazione finanziaria.
Marcus Pleyer, del Gruppo di azione finanziaria internazionale (GAFI), ha sottolineato che il pacchetto legislativo antiriciclaggio rafforzerà la leadership mondiale dell'UE in materia di integrità finanziaria armonizzando ulteriormente le norme e, al contempo, istituendo un nuovo organo di vigilanza, che potrebbe svolgere un forte ruolo di controllo per aumentare il potere e la credibilità dell'UE in questo settore.
Karel Lannoo, in rappresentanza del Centro per gli studi politici europei (CEPS), ha osservato che l'elemento fondamentale per individuare le attività di riciclaggio di denaro è la cooperazione tra il settore pubblico e quello privato, e che ciò richiede partenariati pubblico-privati ben funzionanti.
Per quanto riguarda la blockchain, Shikha Mehra, parlando a nome di Mainchain Research & Consulting, ha sostenuto che non ha senso applicare a questo nuovo settore le norme basate sulla sorveglianza che erano state stabilite per i flussi di denaro centralizzati tradizionali, in quanto le cripto-attività sono gestite in modo decentrato.
Dal punto di vista della società civile e delle parti interessate, Matthieu Méaulle, in rappresentanza della Confederazione europea dei sindacati (CES), ha sottolineato che il nuovo pacchetto della Commissione non prevede alcun meccanismo di sostegno e cooperazione tra gli organismi nazionali di vigilanza. Ha inoltre fatto rilevare che i due terzi delle società portate allo scoperto dai Pandora Papers si trovano al di fuori dell'UE, nelle Isole Vergini britanniche, il che rende necessaria la cooperazione internazionale.
Wim Mijs, della Federazione bancaria europea (FBE), ha affermato che il riciclaggio di denaro è molto più di un crimine compiuto da colletti bianchi, poiché rappresenta il meccanismo cardine che fornisce ai gruppi della criminalità organizzata e alle organizzazioni terroristiche le risorse per commettere i loro reati e trarne profitto.
Secondo Olivier Boutellis-Taft, di Accountancy Europe, le rivelazioni dei Pandora papers hanno messo al centro del dibattito il funzionamento generale dell'economia e la quantità di denaro che viene nascosta alla società; afferma che sarà essenziale investire non solo nella sicurezza, ma anche nell'istruzione e nella sostenibilità, che ha definito come la sfida più grande per l'umanità.
In conclusione, Javier Doz Orrit, relatore del parere del CESE in corso di elaborazione sul pacchetto legislativo antiriciclaggio, ha affermato che le proposte della Commissione devono contribuire a ridurre le dimensioni scandalose del riciclaggio di denaro nell'UE, ma che è necessario affrontare ulteriormente il problema del riciclaggio effettuato attraverso depositi doganali, giochi d'azzardo e beni immobili, e ha chiesto di porre fine all'uso di società di comodo.
A queste parole ha fatto eco Benjamin Rizzo, correlatore dello stesso parere, sottolineando che il nuovo pacchetto antiriciclaggio preparerà il terreno per l'introduzione di nuove modalità volte a porre fine al riciclaggio di denaro nel senso più ampio.