SBBS

I titoli garantiti da obbligazioni sovrane (SBBS) possono contribuire a una maggiore diversificazione dei portafogli di titoli sovrani detenuti dalle banche e da altri operatori finanziari e a ridurne i rischi. Questo potrebbe avere un impatto positivo sulla stabilità e la resilienza del sistema finanziario e potrebbe migliorare l'integrazione dei mercati finanziari.

Il CESE appoggia pertanto la proposta legislativa della Commissione volta a istituire un quadro di riferimento che consenta la diffusione degli SBBS sul mercato. Il Comitato è favorevole a introdurre e a testare questi strumenti sui mercati, ma al tempo stesso chiede di affrontare una serie di questioni che la proposta lascia aperte. 

"L'unico modo per capire se gli SBBS incontrano effettivamente l'interesse delle banche e degli investitori è quello di sottoporli alla prova dei mercati", ha spiegato Daniel Mareels, relatore del parere sul tema. Questi titoli potrebbero contribuire a rendere più debole lo stretto legame esistente tra le banche e i loro paesi di origine. È fin da quando è scoppiata l'ultima crisi finanziaria che il CESE chiede che sia messa in campo un'azione supplementare per attenuare tale legame.

Il CESE sottolinea però l'importanza di garantire che il quadro proposto sia chiaro, efficace ed efficiente e, pur condividendo numerosi aspetti della proposta, raccomanda che altri aspetti siano rafforzati: la vigilanza da parte dell'ESMA, per esempio, deve essere più rigorosa e deve cominciare prima nel tempo, se si consentirà a società veicolo di autocertificare la composizione del portafoglio sottostante degli SBBS.

Occorre inoltre affrontare una serie di questioni irrisolte, tra cui quella della capacità degli SBBS di funzionare efficacemente in tutte le circostanze, e si dovrà riflettere ulteriormente se sia opportuno o meno offrire questo strumento finanziario ai risparmiatori privati e ai consumatori.

Il quadro proposto andrebbe ulteriormente affinato in stretto dialogo con tutte le parti interessate. (jk)