Lo scorso 8 novembre il CESE ha ospitato a Bruxelles un convegno dedicato alla dimensione sociale nell'ambito dei PNRR finanziati dal dispositivo per la ripresa e la resilienza, che è il principale meccanismo di sostegno finanziario dell'UE.

La finalità del dispositivo consiste nel promuovere la coesione sociale e nell'attenuare l'impatto sociale della pandemia. Persistono tuttavia carenze e lacune nei PNRR, anche per quel che concerne la disomogeneità degli investimenti nei programmi sociali effettuati nei diversi Stati membri, l'inadeguatezza delle consultazioni delle parti sociali e la scarsa attenzione alla dimensione di genere.

Il Presidente del CESE Oliver Röpke ha sottolineato la necessità di nuove misure per affrontare gli squilibri nei programmi sociali finanziati dall'UE, in particolare nei settori dell'edilizia abitativa, della formazione e dell'istruzione. La vicepresidente del Parlamento europeo Evelyn Regner ha posto l'accento sulla disomogeneità della dimensione sociale nei PNRR, mettendo in evidenza l'efficacia di tali piani, la cui realizzazione avviene per tappe successive, nei paesi con un forte coinvolgimento delle parti sociali.

Nicolas Schmit, commissario europeo per il Lavoro e i diritti sociali, ha chiesto che i fondi non assegnati del dispositivo per la ripresa e la resilienza siano presi in considerazione per gli investimenti nell'edilizia abitativa; ha infatti osservato che, sebbene il dispositivo abbia accresciuto la capacità di investimento sociale nell'UE, gli Stati membri devono affrontare problemi di edilizia abitativa particolarmente urgenti.

I partecipanti al convegno hanno criticato l'inadeguatezza delle disposizioni in materia di parità di genere presenti nel dispositivo, ritenendole non all'altezza degli impegni assunti dall'UE in questo campo. Pur dando atto che in alcuni Stati membri sono in fase di realizzazione dei progetti che potrebbero rafforzare la parità di genere nel lungo termine, il dibattito ha sottolineato la necessità di un approccio più solido e onnicomprensivo nell'affrontare la dimensione sociale e quella di genere nei PNRR.

Nel convegno sono stati esaminati vari aspetti di questi piani, tra cui quelli legati alla coesione sociale e alla dimensione giovanile, prestando un'attenzione particolare alle misure educative nei programmi dei PNRR rivolti ai giovani. I partecipanti hanno messo l'accento sulla necessità di strategie più globali per agevolare la transizione dalla scuola al lavoro, e hanno anche sottolineato l'importanza di mettere a disposizione dei giovani una piattaforma che permetta loro di impegnarsi attivamente nelle decisioni che plasmano il loro futuro. (ll)