In luglio il CESE ha presentato una serie di proposte per l'agenda economica del prossimo periodo legislativo, che a suo giudizio dovrebbero costituire la base di una nuova strategia economica dell'UE.

Secondo il CESE, in futuro la politica e la governance economiche dovrebbero tenere conto di sfide geopolitiche e sociali quali il rallentamento dell'economia mondiale, le controversie commerciali irrisolte, la Brexit, i cambiamenti climatici e demografici, l'aumento delle disuguaglianze e la quarta rivoluzione industriale, e contribuire a rafforzare la resilienza alle crisi e la sostenibilità del modello economico. Queste sfide richiedono una strategia economica di ampia portata con obiettivi politici chiari e un quadro di governance economica più coerente.

Tutti e quattro i pilastri dell'UEM – monetario e finanziario, economico, sociale e politico – devono essere rafforzati in modo equilibrato, e occorre una narrazione positiva per il futuro sviluppo dell'economia dell'UE. Il CESE chiede, tra l'altro, la creazione di una capacità di bilancio a livello di zona euro, un equilibrio tra le misure sul versante della domanda e dell'offerta e un maggiore coinvolgimento del Parlamento europeo, delle parti sociali e delle organizzazioni della società civile nelle decisioni fondamentali di politica sociale ed economica.

Per quanto riguarda la convergenza verso l'alto, il CESE ritiene necessario promuovere l'istruzione e la formazione, la R&S e l'innovazione. Tali misure possono rafforzare la competitività dell'economia dell'UE, basata sulla sua capacità di aumentare la produttività e il tenore di vita in modo sostenibile, diventando allo stesso tempo climaticamente neutra.

Per maggiori informazioni cfr. ECO/492 e ECO/493 (jk)