L'economia sociale può essere il modello economico per affrontare la duplice sfida dell'emergenza climatica e della crisi sociale

È questo il messaggio trasmesso alle istituzioni europee dai protagonisti dell'economia sociale, riuniti a Strasburgo – capitale europea dell'economia sociale 2019 – per la 4ª Giornata europea dell'economia sociale, al momento stesso in cui la nuova squadra di Ursula von der Leyen riceveva il via libera dal Parlamento europeo.

La giornata è stata organizzata dal Comitato economico e sociale europeo, in collaborazione con il ministero francese della Transizione ecologica e solidale e la città e l'eurometropoli di Strasburgo, e si è articolata intorno al tema Economia sociale: coinvolgere i territori e la società civile. Patto per l'impatto per l'Unione europea.

Tutti gli oratori hanno sottolineato che l'economia sociale offre probabilmente l'unica alternativa praticabile a un modello di produzione e consumo che minaccia la sopravvivenza del pianeta e crea sempre maggiori disuguaglianze sociali, in quanto essa rimette al centro del modello economico i valori di uguaglianza, giustizia sociale e sviluppo sostenibile. Di fronte alla globalizzazione e alla delocalizzazione, essa propone un modello ben radicato nei territori.

Luca Jahier, Presidente del Comitato economico e sociale europeo, ha rivolto ai partecipanti quest'esortazione: Sull'esempio di Gutenberg, che qui a Strasburgo ha inventato la stampa, tutti insieme stampiamo oggi una nuova pagina di storia: facciamo di questa Giornata delle imprese dell'economia sociale un'alleanza federativa intorno a valori fondamentali dell'Europa come la democrazia e la solidarietà. 

Christophe Itier, Alto commissario all'Economia sociale e solidale presso il ministero francese della Transizione ecologica, ha dichiarato: È il momento dell'economia sociale. I valori che rappresenta non sono mai stati così pregnanti. Le sfide che ci attendono impongono una revisione del paradigma di una crescita economica che distrugge il pianeta e aggrava le disuguaglianze sociali. L'economia sociale e solidale offre soluzioni concrete e le trasformazioni sistemiche di cui l'Europa ha estremo bisogno per riconnettersi con i cittadini e realizzare un progetto che consenta di far fronte alle sfide comuni: senza l'economia sociale e solidale non sarà possibile raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell'Agenda 2030. 

Nicolas Schmit, deputato europeo e prossimo commissario europeo responsabile dell'Occupazione, che si è molto adoperato per il riconoscimento dell'economia sociale da parte dell'Unione europea, ha dichiarato: Una politica che punta a rispondere ai cambiamenti climatici ha bisogno di una forte dimensione sociale e solidale. L'impressione, oggi diffusa ovunque, è che nel mondo ci siano molti perdenti: i perdenti della globalizzazione, i perdenti dei cambiamenti tecnologici … Se questa sensazione si estende e, ancora una volta, in questa transizione sono i più deboli quelli più colpiti, avremo fratture che renderanno sempre più difficile, se non praticamente impossibile, applicare le politiche necessarie. Dobbiamo quindi lavorare su un altro modello economico, e questo modello economico è il nucleo essenziale dell'economia sociale e solidale.

È stata adottata una dichiarazione comune che elenca le misure che le parti interessate vorrebbero che l'Unione europea adottasse per accelerare l'espansione dell'economia sociale in Europa. In particolare, la dichiarazione chiede un'iniziativa politica globale e coerente, che comprenda azioni concrete specifiche, tra cui:

  • integrare l'economia sociale in tutte le politiche relative al mercato unico e in quelle a favore delle PMI e dell'imprenditorialità;
  • sviluppare un adeguato ecosistema finanziario, promuovere gli investimenti strategici in progetti innovativi e sostenibili in materia di economia sociale durante tutto il loro ciclo di vita e dare la priorità all'economia sociale nei programmi di finanziamento dell'UE;
  • garantire che le imprese dell'economia sociale beneficino appieno della digitalizzazione;
  • rafforzare la visibilità e il riconoscimento dell'economia sociale in tutta Europa;
  • sostenere le autorità pubbliche nei loro sforzi volti a integrare l'imprenditoria sociale a tutti i livelli di istruzione;
  • sfruttare appieno il potenziale dell'innovazione sociale incoraggiando la creazione di partenariati intersettoriali e multidisciplinari;
  • vigilare affinché tutte le istituzioni pubbliche a livello locale, regionale, nazionale ed europeo attuino procedure in materia di appalti pubblici socialmente responsabili e rispettosi dell'ambiente.

La dichiarazione è stata consegnata a Nicolas Schmit e sarà trasmessa al Parlamento europeo e alla Commissione europea affinché ne tengano conto nei loro lavori fin dall'inizio del mandato della Commissione, il 1° dicembre.

Leggere il testo completo della dichiarazione (in inglese).  

Per maggiori informazioni si prega di contattare:

Daniela Marangoni
Unità Stampa del Comitato economico e sociale europeo
E-mail
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Sarah Robin
Capo di gabinetto, Consigliera diplomatica
presso l'Alto commissario per l'economia sociale e solidale e l'innovazione sociale
Ministero francese della Transizione ecologica e solidale
Tel.: +33 (0)1 40 81 25 17 / cell.: +33 (0)6 62 58 11 39