Il CESE raccomanda che l'UE si doti di un bilancio ambizioso pari almeno all'1,3 % del suo RNL

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EESC - 537th plenary session - Exchange of views with Commissioner Gunther OETTINGER on the MFF

Il commissario Oettinger ha partecipato alla plenaria del CESE per discutere il quadro finanziario pluriennale per il periodo 2021-2027

Lo scenario in cui si stanno svolgendo i negoziati per il prossimo quadro finanziario pluriennale (QFP) e si stanno preparando le elezioni europee è quello di un'Unione europea al bivio. Dal crescente euroscetticismo alle sfide della migrazione, l'UE deve affrontare una nutrita serie di questioni politiche e socioeconomiche pressanti, alcuni delle quali mettono addirittura in discussione la stessa Unione europea.

Nel corso di un dibattito in sessione plenaria con Günther Oettinger (il commissario europeo per il Bilancio e le risorse umane) in questa fase così cruciale, il CESE ha sottolineato la necessità che il futuro bilancio dell'UE sia all'altezza di queste sfide, e ha perciò chiesto un impegno ambizioso da parte degli Stati membri, pari ad almeno l'1,3 % del reddito nazionale lordo (RNL), per il futuro quadro finanziario. Il raggiungimento di un accordo su un bilancio solido per il periodo 2021-2027 prima delle elezioni europee del prossimo maggio permetterebbe di inviare un messaggio politico importante, oltre ad assicurare un avvio senza ritardi dell'esecuzione dei programmi di spesa.

All'inizio del dibattito, il Presidente del CESE Luca Jahier ha riconosciuto i vari vincoli di cui la Commissione europea ha dovuto tener conto nel redigere la proposta di bilancio, che, ciononostante, a suo avviso manca di ambizione. "L'UE ha bisogno di un bilancio estremamente solido se intende inviare prima delle elezioni del 2019 un messaggio che infonda speranza, sia all'altezza delle aspirazioni e faccia guardare con ottimismo all'Europa e al futuro dei suoi cittadini". Oggi più che mai è necessario un bilancio ambizioso.

Javier Doz Orrit, che è il relatore del parere del CESE su questo tema, ha affermato: Il CESE appoggia non solo il modo in cui la proposta della Commissione è articolata e le priorità in essa fissate, ma anche le misure avanzate a favore della semplificazione, della flessibilità e delle sinergie, ma i tagli non sono la soluzione per il futuro. Tenuto conto della situazione in cui versa l'economia dell'UE, non è accettabile ridurre ulteriormente il volume delle risorse. Il CESE raccomanda pertanto, in sintonia con il Parlamento europeo, un bilancio pari ad almeno l'1,3% dell'RNL. Con un bilancio di queste dimensioni l'UE potrebbe meglio dotarsi degli strumenti per affrontare le sfide attuali e future, oltre che per andare incontro alle varie e numerose esigenze della società.

Nel suo discorso sulla struttura e le finalità della proposta della Commissione, Günther Oettinger ha difeso la riduzione prevista, che porterebbe il bilancio dall'1,16 % all'1,11 % dell'RNL. Il motivo di tale decisione andrebbe ricercato nel prossimo recesso del Regno Unito - che è il secondo principale contributore netto dell'UE - e nella conseguente minore disponibilità di risorse (circa 84 miliardi di EUR in meno) per il prossimo periodo, a cui va aggiunta la riluttanza di alcuni Stati membri a dare un contributo più consistente. Per ottenere un accordo unanime, la proposta della Commissione deve essere sì ambiziosa, ma anche realistica. Secondo il commissario, un bilancio superiore all'1,114 % dell'RNL non è realizzabile.

In considerazione delle sfide che si profilano, i membri dei tre gruppi del CESE (Lavoratori, Datori di lavoro e Diversità Europa) che hanno preso la parola hanno espresso la loro totale disapprovazione per i pesanti tagli apportati alla dotazione finanziaria assegnata alla politica di coesione e alla politica agricola comune (PAC). Pur riconoscendo che occorre riformare queste politiche, è stata sottolineata la necessità di finanziamenti a favore dello sviluppo rurale e per colmare le disparità tra gli Stati membri.

Il relatore Doz Orrit ha messo in evidenza le conseguenze sociali della crisi e le differenze esistenti tra gli Stati membri. Entrambe le politiche dovrebbe almeno mantenere la loro attuale dotazione finanziaria. Bisognerebbe inoltre creare un programma specifico per aiutare gli Stati membri ad attuare il pilastro europeo dei diritti sociali.

Se i tagli al bilancio dell'UE sono inevitabili, lo stesso vale per i tagli ai principali programmi delle due politiche, ha risposto il commissario Oettinger facendo riferimento alla politica di coesione e alla PAC. Pur rammaricandosi per i tagli apportati, il commissario li ha ritenuti adeguati. La coesione economica e sociale, la solidarietà tra le regioni più forti e quelle più deboli e la sostenibilità continueranno a figurare tra le priorità della Commissione. Ne sono una prova i tagli meno consistenti apportati al Fondo sociale europeo Plus (FSE+). Il commissario ha sottolineato che i tagli sono una logica conseguenza non solo della Brexit, ma anche della necessaria introduzione di nuove priorità politiche, come la protezione delle frontiere, la migrazione, l'aiuto allo sviluppo e la difesa. I risparmi strutturali e un aumento degli apporti finanziari degli Stati contribuiranno in pari misura (50%) a compensare la minore disponibilità di risorse per effetto della Brexit.

Nel parere elaborato il CESE sostiene l'introduzione di nuove risorse proprie per il bilancio, allo scopo di aumentare le entrate. Il CESE è dell'avviso che le proposte della Commissione al riguardo non siano sufficienti e chiede, in linea con le proposte avanzate dal gruppo ad alto livello sulle risorse proprie presieduto da Mario Monti, di introdurre un'imposta sulle società che abbia come base imponibile la CCCTB, oltre a un prelievo fiscale sulle operazioni finanziarie e le emissioni di carbonio. Il CESE ha inoltre richiamato l'attenzione sulla complessità insita nel rendere operative tali risorse nei tempi stabiliti. 

Nel dibattito che ha fatto seguito all'intervento del commissario, i membri dei tre gruppi del CESE che hanno preso la parola hanno riconosciuto l'unanimità di vedute con la Commissione per quanto concerne l'obiettivo di assicurare che l'UE disponga di risorse finanziarie sufficienti. Il CESE ha accolto favorevolmente la disponibilità del commissario a prendere in considerazione nuove idee per introdurre una semplificazione e una flessibilità maggiori, nonché l'obiettivo della Commissione di aumentare la spesa per le politiche con un notevole valore aggiunto a livello europeo (ricerca e innovazione, reti transeuropee, Erasmus).

Le risorse stanziate per alcuni programmi sono state oggetto di critiche. I membri del CESE hanno auspicato una dotazione finanziaria più consistente per l'FSE+ e una flessibilità ancora maggiore per i fondi di coesione. È stata sottolineata la necessità di risorse adeguate per rispettare gli accordi internazionali sul clima e affrontare le sfide della digitalizzazione. Per questo motivo andrebbero ulteriormente incrementate le risorse finanziarie per il Fondo di adeguamento alla globalizzazione.         È stato inoltre osservato che l'interconnessione dei programmi potrebbe rendere i finanziamenti più efficienti.

Gli oratori hanno accolto favorevolmente l'invito finale del commissario a caldeggiare un accordo tempestivo su un bilancio più ambizioso. Di concerto con il Parlamento europeo e il Comitato delle regioni, il CESE, pur appoggiando gli aspetti positivi della proposta della Commissione, intende raccomandare un bilancio più ambizioso. La comunicazione con gli Stati membri sarà cruciale per rafforzare non solo lo stesso progetto europeo, ma anche il bilancio ambizioso richiesto.

Dopo il dibattito con il commissario, l'Assemblea del CESE ha adottato quasi all'unanimità il suo parere sul Quadro finanziario pluriennale. Nel corso delle prossime sessioni plenarie saranno discussi e votati diversi altri pareri riguardanti le proposte settoriali della Commissione per i programmi di spesa nell'ambito del QFP per il periodo 2021-2027.

Cliccare qui per leggere il testo della dichiarazione del Presidente del CESE Luca Jahier in merito al QFP per il periodo 2021-2027 proposto dalla Commissione europea, e qui per guardare il filmato con le osservazioni del relatore del CESE Javier Doz Orrit.

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CP QFP dibattito con commissario Oettinger

Statement by EESC rapporteur Javier Doz Orrit