Il CESE è pronto a collaborare con la Commissione europea per un nuovo patto su migrazione e asilo

Il Comitato economico e sociale europeo (CESE) - la casa della società civile organizzata europea - è a fianco della Commissione europea come partner ideale per affrontare il futuro delle politiche dell'UE in materia di migrazione e integrazione.

È necessario e urgente raggiungere un nuovo accordo europeo in materia di migrazione, e il CESE è pronto a sostenere gli sforzi che la Commissione sta compiendo in tal senso. Parlando a Bruxelles il 3 marzo 2020, il Presidente del CESE Luca Jahier ha detto con chiarezza che per il CESE la questione migratoria costituisce una priorità, come dimostra il fatto che da tanti anni il Comitato è molto attivo su questo tema.

L'UE, ha spiegato il Presidente, deve attivarsi adesso per definire un nuovo patto in materia di migrazione e asilo e per lavorare insieme con gli Stati membri sulle questioni dell'integrazione. Dobbiamo istituire una procedura di asilo veramente comune, nonché affidabile, flessibile ed efficiente, garantendo al contempo vari percorsi legali per le persone in stato di bisogno, ad esempio programmi di reinsediamento e visti umanitari. L'UE dovrebbe inoltre creare nuove modalità di migrazione legale nel suo territorio anche per altri tipi di migranti, contribuendo così a ridurre fortemente la migrazione irregolare.

Il Presidente Jahier si è inoltre detto preoccupato per la situazione esistente in diversi paesi europei, e in particolare a Cipro e in Croazia, Italia e Grecia, ricordando che gli operatori umanitari sono spesso imputati o condannati per aver soccorso chi aveva bisogno di aiuto e che in tutta Europa risulta in aumento un fenomeno inaccettabile come la xenofobia. Il CESE, ha concluso, è molto preoccupato per la difficile situazione dei migranti in molti paesi del Sud Europa, dovuta alla mancanza di solidarietà tra Stati membri, alla carenza di percorsi legali di ingresso in Europa e alla riduzione delle attività di ricerca e salvataggio nel Mediterraneo.

Intervenendo nel dibattito svoltosi lo stesso giorno nella riunione della sezione Occupazione, affari sociali, cittadinanza (SOC) del CESE, la commissaria europea agli Affari interni Ylva Johansson ha posto l'accento sul lavoro svolto dalla Commissione in materia di migrazione e asilo e sulla sua intenzione di rilanciare il processo di definizione della relativa politica mediante un nuovo accordo. Abbiamo bisogno, ha dichiarato, di un nuovo patto sulla migrazione e l'asilo, anzitutto perché da questo dipende il destino delle persone più vulnerabili e poi perché la nostra economia e la nostra società traggono beneficio dalla migrazione legale: il nostro sistema di protezione sociale deve essere sostenibile a lungo termine e le nostre imprese hanno bisogno di personale qualificato.

La commissaria ha poi sottolineato l'importanza di rafforzare la fiducia e superare le differenze tra gli Stati membri, in modo che i governi nazionali possano trovare un terreno comune per avanzare insieme, ma ha avvertito che, se si vogliono compiere passi avanti, bisogna che sia chiaro a tutti che la migrazione è un fenomeno normale. Ogni anno arrivano nell'UE tra 2 e 2,5 milioni di persone; di queste, sono 140 000 - pari al 5 % del totale - quelle che arrivano in modo irregolare, il che significa che il 95 % delle persone arriva in modo ordinato, monitorato e gestito.

Johansson ha inoltre convenuto sulla necessità di approntare un maggior numero di percorsi sicuri e legali verso l'UE per le persone che chiedono protezione internazionale: le persone che fuggono perché la loro vita è in pericolo a causa della guerra, della fame o di persecuzioni hanno diritto a tale protezione, e noi non possiamo negare loro tale diritto. L'integrazione dei migranti e dei rifugiati è essenziale per la futura politica migratoria dell'Unione; e l'integrazione comincia con il lavoro, ma implica anche l'inclusione sociale, ha aggiunto.

Nel corso della riunione, alcuni membri del CESE hanno manifestato preoccupazione per la drammatica situazione creatasi alla frontiera greco-turca e su alcune isole greche, sottolineando la necessità di dar prova di solidarietà e di adottare provvedimenti a livello europeo. Dopo aver definito inaccettabile il fatto che alcuni paesi dell'UE abbiano scelto di non assumersi obblighi comuni, lasciando così gravare su altri Stati membri degli oneri sproporzionati, hanno fatto notare che è ormai tempo di agire anziché di continuare con le analisi e i dibattiti.

Il CESE ha sottolineato a più riprese che le organizzazioni della società civile svolgono un ruolo significativo nel rendere più sicuri e più umani il reinsediamento, il viaggio e l'accoglienza di migranti e rifugiati. La società civile dovrebbe pertanto essere coinvolta nella concezione, nell'attuazione, nel monitoraggio e nella valutazione di tutte le misure adottate in materia migratoria dalle autorità competenti.

Al riguardo la commissaria Johansson ha definito il CESE un "partner perfetto" per una discussione su migrazione e integrazione, riconoscendo l'importanza del ruolo svolto dalla società civile nel facilitare l'ammissione e sostenere l'integrazione delle persone bisognose di protezione. L'occupazione, ha concluso, è la chiave per l'integrazione dei migranti e dei rifugiati, e il contributo delle parti sociali e della società civile è essenziale per plasmare le politiche occupazionali e sociali.

Contesto

Il CESE e la Commissione europea organizzano congiuntamente ogni anno un Forum europeo della migrazione, una piattaforma di dialogo attivo in materia di immigrazione, asilo e integrazione dei cittadini di paesi terzi che riunisce circa 250 rappresentanti di ONG, enti locali e regionali, parti economiche e sociali, governi nazionali e istituzioni dell'UE. L'edizione 2020 del Forum si terrà il 2 e il 3 giugno e verterà sull'integrazione dei migranti e sull'inclusione sociale.

Il CESE, inoltre, dispone di un organo permanente, il gruppo di studio Immigrazione e integrazione (IMI), che funge da facilitatore tra le istituzioni dell'UE e le organizzazioni che si occupano di politica migratoria e di integrazione dei migranti.

Se volete saperne di più sui lavori e le attività della sezione Occupazione, affari sociali, cittadinanza (SOC) del CESE, vi invitiamo a consultare il nostro sito Internet.

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