Il CESE al fianco della Commissione europea per promuovere il futuro verde dell'Europa

Il Comitato economico e sociale europeo (CESE) si schiera a favore del programma di lavoro della Commissione per il 2020, sottolineando che la società civile può dare un contributo prezioso per mettere lo sviluppo sostenibile al centro della responsabilità personale e condivisa di tutti noi.

Il CESE sosterrà lo slancio della Commissione volto a far seguire le azioni alle parole per realizzare la neutralità climatica entro il 2050 e a porre la sostenibilità al centro della nostra responsabilità individuale e collettiva. Alla sessione plenaria svoltasi a Bruxelles il 20 febbraio 2020, il Presidente del CESE Luca Jahier ha espresso il sostegno del Comitato al programma di lavoro della Commissione europea per quest'anno, e in particolare alla scelta di incentrarlo sullo sviluppo sostenibile per un'Europa più verde.

Intervenendo nel dibattito con Maroš Šefčovič, vicepresidente della Commissione europea per le relazioni interistituzionali e le prospettive strategiche, Jahier ha espresso l'apprezzamento del CESE per l'ambizione, che è alla base del primo programma di lavoro della nuova Commissione, di realizzare la transizione verso un'Europa equa, climaticamente neutra e digitale. Appoggiamo pienamente il Green Deal europeo come motore essenziale del cambiamento e, pertanto, il CESE è disposto a lanciare un dialogo permanente sullo sviluppo sostenibile, ha dichiarato.

Il CESE ha più volte esortato ad adottare una strategia ambiziosa e coerente per realizzare l'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, da ultimo nel suo contributo al programma di lavoro della Commissione europea per il 2020 e oltre, adottato nell'ottobre 2019, nel quale sottolineava la necessità di una strategia globale dell'UE per la sostenibilità fino al 2050 per attuare l'Agenda 2030 delle Nazioni Unite.

A tale proposito, il Presidente del CESE ha dichiarato: Siamo convinti che l'UE debba assumere un ruolo guida a livello globale e promuovere quest'agenda in tutto il mondo. È per questo motivo che insistiamo tanto sul fatto che la politica commerciale dell'UE deve assolutamente essere coerente con l'Agenda 2030: le disposizioni vigenti riguardanti il capitolo sul commercio e lo sviluppo sostenibile negli accordi commerciali devono essere applicate in modo efficace.

Nel presentare il programma di lavoro della Commissione, Šefčovič ha sottolineato che le principali priorità corrispondono a quelle individuate dal Comitato, vale a dire la duplice transizione, digitale e climatica, le sfide poste dai cambiamenti demografici e la necessità di garantire che le nostre imprese e industrie possano continuare a innovare e competere in un contesto globale più impegnativo.

Il programma di lavoro per il 2020 non solo costituirà la base dei nostri lavori per il primo anno del mandato, ma definirà anche la visione, la direzione e il ritmo per i prossimi 5 anni e oltre, ha sottolineato. Si tratta di un programma ambizioso, con 43 obiettivi o pacchetti strategici. Di questi, 28 iniziative legislative saranno avviate all'inizio del mandato in modo da guadagnare tempo per la loro adozione e attuazione, ha aggiunto.

Šefčovič ha inoltre sottolineato che il sostegno della società civile è fondamentale per il successo del programma di lavoro della Commissione. Ora che è stato avviato un nuovo ciclo legislativo, è il momento ideale per chiedere il suo contributo e le sue opinioni su questi importanti progetti.

Ricordando la cooperazione già esistente in settori come la Piattaforma europea delle parti interessate per l'economia circolare e il Forum europeo della migrazione, ha fatto presente che la Commissione, oltre ad ascoltare il CESE, potrebbe anche sfruttare le reti e l'esperienza del Comitato nel dialogo partecipativo e organizzare eventi congiunti.

Jahier constata con soddisfazione che nel programma di lavoro della Commissione per il 2020 sono state prese in considerazione le quattro "megatendenze" proposte dal CESE nella sua risoluzione di ottobre, vale a dire la digitalizzazione, i cambiamenti climatici e la perdita di biodiversità, la demografia e la globalizzazione.

Le priorità sulle quali il CESE ha concentrato i lavori negli ultimi anni sono le stesse individuate oggi nel programma di lavoro della Commissione: tale coerenza costituisce una base promettente per la nostra futura cooperazione in materia di previsione e rafforza il contributo consolidato del CESE all'agenda 'Legiferare meglio'. Il nostro obiettivo è rafforzare ulteriormente il coinvolgimento della società civile organizzata nella definizione delle politiche e nel processo decisionale dell'UE, contribuendo a tutte le fasi del ciclo politico, ha concluso.

Nel corso della discussione Jacek Krawczyk, presidente del gruppo Datori di lavoro del CESE, ha chiarito che la principale priorità futura consiste nel ristabilire il collegamento tra l'UE e i cittadini, mostrando il valore che l'UE rappresenta per la loro vita quotidiana.

Oliver Röpke, presidente del gruppo Lavoratori del CESE, menziona la necessità di realizzare concretamente il pilastro sociale, compresa la garanzia di un salario minimo equo, garantendo che il miglioramento della regolamentazione non danneggi i consumatori e i diritti dei lavoratori.

Infine, Krzysztof Pater, a nome del gruppo Diversità Europa del CESE, ha insistito sull'importanza di coinvolgere i cittadini, sottolineando che l'UE dovrebbe riconoscere il reale valore economico delle attività di volontariato.

Per maggiori informazioni sul contributo del CESE al programma di lavoro della Commissione europea per il 2020 e oltre, si prega di consultare il nostro sito web.

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