Aviazione: il CESE esamina la relazione della Commissione sui diritti sociali degli equipaggi degli aeromobili

In risposta all’iniziativa della Commissione sull’agenda sociale nel settore dell’aviazione, il Comitato economico e sociale europeo (CESE) ha ospitato un dibattito sull’argomento. I membri del CESE e le parti interessate del settore dell’aviazione hanno partecipato alla riunione di marzo della sezione specializzata Trasporti, energia, infrastrutture, società dell’informazione (TEN) per valutare le conseguenze dell’iniziativa dal punto di vista della società civile.

La Commissione europea continua a impegnarsi a favore di norme sociali più elevate nel settore dell’aviazione e il 1º marzo 2019 ha pubblicato un documento senza precedenti in cui pone in evidenza le principali sfide con cui si confrontano attualmente i piloti e il personale di cabina nell’UE. Mantenere e promuovere standard sociali elevati costituisce una delle principali priorità della strategia dell’UE per l’aviazione e la proposta congiunta Bulc-Thyssen presenta una serie di misure volte a rafforzare ulteriormente l’agenda sociale nel settore del trasporto aereo.

La relazione individua una serie di tendenze importanti:

  • La crescita del mercato interno dell’aviazione dell’UE. Nel 2017 ha viaggiato in aereo da o verso l’Unione europea, o al suo interno, 1 miliardo di passeggeri. In generale, il settore dell’aviazione dà lavoro a circa 9,4 milioni di persone.
  • La crescita del mercato globale dell’aviazione. La domanda di piloti dovrebbe aumentare in maniera sostanziale. Oltre al personale attuale, si stima che nei prossimi 20 anni vi sarà bisogno di mezzo milione di piloti per il mercato globale dell’aviazione.
  • L’emergere di nuovi soggetti, in particolare i vettori a basso costo, che rappresentano quasi la metà del mercato dell’UE.

Negli ultimi anni alcune compagnie aeree hanno introdotto forme di occupazione atipiche o non standard. Mentre la forma predominante di occupazione rimane quella diretta e permanente, tra il 9 % e il 19 % degli equipaggi di cabina nonché l’8 % dei piloti sono assunti da una qualche organizzazione intermediaria, essenzialmente nel segmento a basso costo. Desta preoccupazione la pressione al ribasso sulle condizioni di lavoro e questo ha indebolito la certezza del diritto delle attuali garanzie previste dalla legislazione europea.

Questa relazione giunge al momento opportuno, ha dichiarato il presidente della sezione TEN, Pierre Jean Coulon. Il CESE si occupa da anni del tema di un settore dell’aviazione socialmente equo. La sostenibilità è molto importante. Abbiamo bisogno di un equilibrio costante tra fattori economici, ambientali e sociali. Quando uno di questi elementi prevale sugli altri, lo squilibrio che si crea può determinare una situazione piuttosto caotica, ha concluso.

Il membro del CESE Thomas Kropp ha sottolineato che è essenziale continuare a mostrare ai cittadini i vantaggi del mercato unico, pur mettendo in evidenza le sfide per il futuro, soprattutto in termini di infrastrutture critiche e di politica industriale. Facendo riferimento ai negoziati in corso sugli accordi internazionali in materia di aviazione, in particolare con partner che godono di norme sociali, ambientali e di protezione dei consumatori inferiori, afferma che la questione principale consiste nel decidere se, in futuro, vogliamo essere in grado di determinare le nostre politiche in materia di aviazione o se vogliamo lasciarle ad altri soggetti.

Secondo Jonathan Stabenow, membro del gabinetto della commissaria Thyssen, il documento chiarisce come l’attuale quadro legislativo dell’UE protegge determinati valori, con l’obiettivo di garantire norme chiare, eque e applicabili. Stabenow ha aggiunto che le norme sul distacco dei lavoratori non vengono applicate a sufficienza nel settore dell’aviazione e che nella maggior parte dei casi il lavoro autonomo difficilmente può essere considerato veramente tale.

Hans Ollongren, rappresentante della Airline Coordination Platform (Piattaforma di coordinamento delle compagnie aeree - ACP), ha presentato il punto di vista dell’industria, sottolineando che prendere un aereo non è mai stato più economico e che il settore dell’aviazione è diventato estremamente efficiente, ma che la mobilità a prezzi accessibili non dovrebbe essere il risultato della concorrenza sleale, in cui le norme vengono violate o manipolate in diversi modi. È pertanto essenziale garantire che le compagnie aeree che rispettano le norme non siano penalizzate.

La prospettiva dei sindacati è stata presentata da François Ballestero, della European Transport Workers’ Federation (Federazione europea dei lavoratori dei trasporti - ETF), il quale ha segnalato che la relazione è incompleta visto che non menziona le forme di contratti sempre più spesso utilizzati per gli equipaggi degli aeromobili: assegnazioni temporanee che in realtà corrispondono a posti di lavoro permanenti. Il principio della parità di trattamento dovrebbe sempre essere rispettato, ha sostenuto Ballestero, precisando che è contrario al dumping sociale nel settore dell’aviazione.

A nome dei consumatori è intervenuto il membro del CESE Evangelia Kekeleki, che ha sottolineato che i passeggeri condividono le preoccupazioni e le riserve dei lavoratori. Gli utenti apprezzano le tariffe a basso costo ma questo non significa che essi approvano la violazione dei diritti dei lavoratori o della normativa ambientale. Un meccanismo di certificazione a livello europeo potrebbe aiutare i consumatori a capire se determinate norme sociali e ambientali siano rispettate.

Infine, Rosella Marasco, in rappresentanza della European Cockpit Association (Associazione europea dei piloti - ECA), ha sottolineato che la relazione non soddisfa completamente le aspettative dato che non propone azioni concrete. Tuttavia, è importante osservare che la Commissione ha riconosciuto per la prima volta che il pilastro sociale si applica anche all’aviazione: le norme ci sono e si applicano anche agli equipaggi degli aeromobili, senza eccezioni.

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