Il CESE appoggia la proposta della Commissione di rendere più democratico il processo decisionale dell'UE in materia di energia e clima, in particolare passando dal voto all'unanimità a quello a maggioranza qualificata per le questioni inerenti la tassazione dell'energia.
Nel parere adottato nella sessione plenaria di settembre, di cui sono relatori Baiba Miltoviča e Dumitru Fornea, il CESE ha sottolineato che la tassazione dell'energia, in particolare, costituisce un settore in cui è necessario un sistema di voto rapido e più democratico a livello dell'UE, in cui il Parlamento europeo decida su un piano di parità con il Consiglio dell'Unione europea.
Questo cambiamento è fondamentale per modificare la direttiva quadro del 2003 sulla tassazione dei prodotti energetici e, di conseguenza, per completare la transizione energetica e realizzare gli obiettivi in materia di energia e clima fissati per il 2030.
"I consumatori hanno tratto ben pochi benefici dalla liberalizzazione del mercato dell'energia, e non ricevono la loro giusta parte dei vantaggi prodotti dagli sforzi messi in campo dall'UE in questo settore", ha sottolineato la relatrice Miltoviča. "Inoltre, il livello dei costi per gli utenti dell'energia nell'UE è già molto elevato. Circa il 40 % del prezzo finale dell'energia elettrica pagato dai consumatori europei è costituito da imposte e tasse", ha aggiunto.
Il passaggio dal voto all'unanimità a quello a maggioranza qualificata è difficile in questo caso perché implica un trasferimento di sovranità in un settore delicato come quello della tassazione. Per questo motivo, "il trasferimento di sovranità deve andare di pari passo con lo sviluppo di un'autentica Unione dell'energia", ha osservato il correlatore Fornea. L'equità sociale è la nostra priorità. Dobbiamo essere consapevoli del fatto che qualsiasi tassazione su combustibili più inquinanti potrebbe danneggiare direttamente le fasce sociali più deboli ed essere considerata un onere supplementare", ha concluso Fornea. (mp)