La politica dei consumatori risponde alle esigenze dei giovani? Come possiamo aiutarli a fare scelte sostenibili? Come tradurre le nuove tendenze in politiche dei consumatori? Sono stati questi i temi di un vivace dibattito svoltosi a Bruxelles il 27 marzo scorso. In una sala gremita di studenti, esponenti di associazioni di consumatori e di imprese e rappresentanti del settore informatico, sono state affrontate questioni quali il miglioramento della mobilità, la prevenzione degli sprechi alimentari, la sostenibilità del pronto moda e la comprensione del ruolo delle TIC nella gestione dei cambiamenti.

L'obiettivo principale dell'evento era affrontare le nuove sfide legate alla sostenibilità e alle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC), ossia gli elementi che in questo momento hanno la massima influenza sui giovani.

La vicepresidente del CESE Isabel Caño ha aperto la 21a Giornata europea del consumatore esprimendo sostegno per l'imponente mobilitazione giovanile in favore del clima e sottolineando la stretta relazione tra consumo e ambiente e l'importanza di una politica dei consumatori in linea con le ambizioni dei giovani in materia di clima.

"La vostra influenza nella sfera politica deve crescere sempre di più. I giovani dovrebbero svolgere un ruolo di primo piano nell'elaborazione delle politiche attuali e future dell'UE. Con la Giornata europea del consumatore vogliamo sottolineare che è essenziale che la vostra voce sia ascoltata a Bruxelles," ha affermato.

La diciassettenne Youna Marette, esponente di spicco delle proteste per il clima in Belgio, ha parlato a nome della sua generazione: "I giovani sono consumatori e sono consapevoli delle principali questioni in gioco, anche se c'è chi dice, a torto, che tale consapevolezza manca," ha affermato. "Il sistema in cui sono nata si basa su una crescita e su un profitto illimitati. Come possiamo uscire da questo sistema senza essere emarginati? Penso che la risposta sia semplice: tutto deve cambiare, e questo cambiamento è già iniziato."

Un tema ricorrente della Giornata è stato quello della differenza tra i modelli di consumo della generazione più giovane e quelli dei consumatori più anziani. Recenti studi sul comportamento dei consumatori, eseguiti dalla Commissione europea e dal centro di ricerca francese CRÉDOC, illustrano le nuove sfide e tendenze. Malgrado siano più consapevoli delle questioni ambientali rispetto alle generazioni precedenti, per le quali la sostenibilità era un concetto alquanto astratto, i millennial continuano a scegliere in funzione del prezzo e della convenienza del prodotto, piuttosto che della sua durabilità, forse anche a causa del loro limitato potere di acquisto.

Un altro studio, eseguito dal centro di ricerca CEPS, mostra che i millennial spendono i loro soldi in modo differente. La comunicazione è una voce di spesa importante ed è percepita come una necessità di base, al pari di alimentazione e alloggio. Praticamente il 100 % degli appartenenti a questa generazione possiede uno smartphone, cosa che influisce sui modelli di consumo, attraverso un ampio ricorso agli acquisti online.

Al fine di capire meglio le nuove sfide che si profilano per le politiche dei consumatori, tre seminari hanno studiato parallelamente tre settori produttivi essenziali: alimentare, mobilità e abbigliamento.

Gli oratori intervenuti a un dibattito sull'influenza dei social media sono stati concordi nell'affermare che i social media sono, e con ogni probabilità rimarranno, essenziali nella vita dei giovani, ed è quindi fondamentale capire se e come occorra regolamentarli. Le TIC possono essere un'arma a doppio taglio: da un lato sono un potente strumento democratico, in grado di interconnettere milioni di persone, dall'altro consentono di raccogliere dati privati e di indurre a consumare di più attraverso pubblicità mirate.

È disponibile un resoconto con le principali conclusioni dell'evento. (dm/ss)