Luca Jahier: L'Europa siamo noi!
Care lettrici, cari lettori,
ci avviciniamo ormai al momento in cui tutta la nostra attenzione sarà rivolta ai risultati delle elezioni europee.
Il 26 maggio sarà una data cruciale per l'Europa. Fondamentale: tale sarà la partecipazione dei cittadini che voteranno, dei giovani che avranno compreso che è in gioco il loro avvenire e che non vogliono che qualcuno decida del futuro dell'Europa al loro posto. Supereremo il 42 % di affluenza registrato nel 2014? Se sì, allora vorrà dire che avremo compreso qual è la posta in gioco: la vitalità del progetto europeo, il mantenimento del suo potere effettivo di attrazione.
Stavolta più che mai l'Europa si trova a un crocevia, di fronte a quello che potrebbe benissimo essere il passaggio storico più importante dalla sua creazione. Queste elezioni al Parlamento europeo sono come la pietra angolare del nostro futuro, il futuro di tutti noi europei!
In una tale situazione, rimanere in silenzio, non prendere la parola, significa prestare il fianco a coloro che, spinti dalla disinformazione, scelgono la distruzione dell'Unione europea.
Reagiamo insieme contro il pericolo del populismo, dello scetticismo, dell'alienazione, del rifiuto e delle esitazioni. È proprio quando i popoli d'Europa accorrono alle urne che essi riscoprono le radici della democrazia. Non vi è un'altra soluzione: l'unica è andare a votare. I rappresentanti eletti al Parlamento europeo saranno, nei cinque anni del loro mandato, i custodi di questa nostra democrazia, cara ai grandi filosofi e pensatori.
Da 61 anni a questa parte, l'Europa avanza un passo dopo l'altro. Certo, il cammino è disseminato di momenti di crisi, come quella della zona euro, quella dei migranti, quella della Brexit e - più temibile ancora - la crisi di fiducia dei cittadini europei. Eppure, nonostante queste difficoltà, l'Europa è ancora capace di conquistare nuovi spazi, di aprire nuovi cantieri. Ma qual è l'Europa che attira? È l'Europa che protegge, che difende i nostri valori, che agisce per il clima, che assicura ai migranti un'accoglienza dignitosa. Passata attraverso molteplici crisi, l'Europa non cessa di risollevarsi, rinascendo ogni volta più forte, come una fenice che risorge dalle proprie ceneri.
Invito tutti i membri del CESE, attori della società civile, a impegnarsi fattivamente in questa mobilitazione per partecipare alla campagna elettorale utilizzando tutti i canali che si rivolgono all'opinione pubblica. A questo scopo tutti i mezzi di comunicazione sono validi: i nostri pareri, i nostri dialoghi, le discussioni in seno alle nostre organizzazioni, la nostra stessa presenza sul campo, nei nostri territori, il nostro saper ascoltare e confrontarci con chi è ancora incerto, con chi non crede al successo di un'Unione europea forte, unita e solidale.
Dobbiamo avere l'audacia di proclamare con forza: "l'Europa è la mia casa!". Non esitiamo a mostrare il nostro entusiasmo per questo progetto comune. Resistiamo alla rassegnazione, all'ignoranza, al risentimento. Il vero pericolo è l'indifferenza. Se non andiamo a votare, qualcun altro deciderà al nostro posto.
Osiamo essere coraggiosi! Troviamo il coraggio di parlare! Guidati dalla saggezza e da uno spirito giovane, teniamo testa con vigore ai nostri avversari, con argomenti forti a favore dell'Europa che ci fa sognare!
Luca JAHIER,
Presidente del CESE
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