Il Parlamento europeo deve insistere affinché si giunga a un solido bilancio dell'UE per il periodo 2021-2027

Il CESE ha rinnovato con forza la sua richiesta di un quadro finanziario pluriennale (QFP) dell'1,3 % del reddito nazionale lordo (RNL) dell'UE-27 per il periodo 2021-2027. Questo appello giunge in un momento cruciale del cammino verso un accordo sul prossimo bilancio a lungo termine dell'UE, in cui il Consiglio europeo sta ancora cercando di definire la sua posizione.

Durante un dibattito della sezione ECO sullo stato di avanzamento dei negoziati sul QFP svoltosi in febbraio con Johan Van Overtveldt, presidente della commissione Bilanci del Parlamento europeo, i membri del CESE hanno sollecitato il Parlamento a schierarsi a favore di un bilancio UE ambizioso. Nell'attuale contesto di incertezze geopolitiche ed economiche, di grandi tendenze globali, di sfide socioculturali e del nuovo Green Deal europeo, l'Unione europea deve adottare un bilancio forte che rispecchi le azioni che essa si propone di intraprendere.

Il presidente della sezione ECO, Stefano Palmieri, ha sottolineato che "è fondamentale che il QFP post-2020 sia coerente, in modo da consentire di affrontare le nuove sfide per l'UE: il nuovo Green Deal, i cambiamenti prodotti dall'economia digitale e l'importanza di mantenere una politica di coesione efficace".

I membri del CESE gli hanno fatto eco sottolineando che ora più che mai, l'UE ha bisogno di un nuovo bilancio credibile e ambizioso per poter rispondere alle aspettative dei cittadini.

L'oratore ospite, Van Overtveldt, ha affermato che non è chiaro come si evolverà l'unità del Parlamento per quanto riguarda il sostegno alla richiesta dell'1,3 % del RNL nei negoziati con il Consiglio, aggiungendo che "posso senz'altro dire che è ferma intenzione del Parlamento europeo adottare una posizione forte nei negoziati su dove raggiungere alla fine un [il] compromesso". Al di là di questo, il Parlamento insisterà affinché si adotti un piano di emergenza, poiché non si può escludere che si arrivi al 1° gennaio 2021 senza un accordo, il che si ripercuoterebbe negativamente sull'avvio puntuale dei nuovi programmi.

Infine, gli oratori hanno esortato i capi di Stato e di governo a raggiungere al più presto un accordo in sede di Consiglio europeo, cui il Parlamento europeo potrebbe dare il suo consenso.

Si veda il relativo parere del CESE. (jk)