L'associazione bulgara NAIA, vincitrice del terzo premio, combatte da 20 anni la violenza domestica nelle piccole comunità svantaggiate, portando avanti il suo programma di assistenza sociale alle vittime in situazioni difficilissime. Oltre a questa lotta, l'associazione - come spiega Svetla Sivcheva in questa intervista - si dedica all'attività di prevenzione interagendo con i bambini, per trovare il modo di eliminare e superare gli stereotipi sociali al fine di dischiudere i loro orizzonti e realizzare il loro potenziale.

CESE Info: Che cosa significa, per Lei e per la Sua associazione, avere vinto questo premio?

Svetla Sivcheva: questo premio è molto importante per la nostra organizzazione, che si adopera da 20 anni per combattere la violenza contro le donne e i bambini, spingendo sempre più persone a far propria la convinzione che questo problema non riguarda la sfera privata, ma ha una rilevanza sociale, e che la lotta contro la violenza alle donne è un compito non solo dello Stato e delle istituzioni, ma anche di ogni cittadino. Siamo un'organizzazione che lavora con i gruppi vulnerabili che vivono nei piccoli centri alle prese con molti problemi sociali, come la povertà, la disoccupazione, l'abbandono scolastico e la mancanza di assistenza sanitaria. In questa situazione è molto difficile proteggere i diritti delle donne, renderne possibile l'emancipazione e spronarle a credere nelle loro potenzialità e a realizzarsi sul piano sia sociale che economico. Tuttavia non ci siamo arresi di fronte a queste difficoltà, e questo premio, oltre ad essere un riconoscimento della nostra perseveranza e della nostra tenacia, è anche un tributo ai nostri sforzi per mostrare quanto è importante e necessario che la società offra pari opportunità alle donne e agli uomini.

Secondo Lei, per ottenere i risultati voluti con attività e programmi di questo tipo, cosa dovrebbero fare le altre associazioni con finalità simili?

Non saprei quali indicazioni fornire in proposito, perché la società civile ha già fatto molto in questo campo, anche se non sempre questa sua opera viene portata alla ribalta o richiama l'attenzione del mondo politico. Le organizzazioni non governative e i singoli cittadini sperimentano continuamente nuove idee e mettono costantemente a punto buone pratiche a livello dell'UE attraverso lo scambio di esperienze e competenze specialistiche. Ci auguriamo che gli sforzi della società civile stimolino una riflessione sulle politiche pubbliche concrete ed efficaci che possono far comprendere chiaramente che questo tema è una priorità, e che al livello più alto esista la volontà di promuovere e garantire pari opportunità per le donne e gli uomini in tutte le sfere della vita sociale ed economica. In alcuni Stati membri si è registrata una certa involuzione per quanto riguarda la prevenzione della violenza di genere e il conseguimento della parità tra donne e uomini, e questo fatto è molto preoccupante. Il nostro auspicio è che a livello sia europeo che nazionale emerga la chiara volontà politica di difendere i valori comuni europei, tra i quali quello delle pari opportunità per le donne e gli uomini.

Come userete i fondi del premio per continuare ad aiutare la collettività?

Il premio servirà a finanziare il nostro programma per la parità di genere. La nostra organizzazione non dispone di grandi risorse finanziarie, e i servizi prestati alle vittime di violenza domestica hanno sempre la priorità e non possono essere interrotti. Abbiamo delle difficoltà nel reperire i fondi per finanziare le attività volte a conseguire la parità di genere. Utilizzeremo i fondi del premio non solo per lavorare sulla prevenzione della violenza contro i bambini, ma anche per collaborare con le imprenditrici e per incoraggiare una maggiore presenza delle donne in politica e nei processi decisionali. Con queste risorse finanziarie saremo in grado di informare e aiutare un maggior numero di donne che vivono in piccole comunità chiuse, e questo è veramente importante.

Il progetto della Sua associazione riguarda i bambini in età prescolare e i loro genitori. Perché è importante parlare ai bambini della parità di genere? In che modo le fiabe possono aiutarli a comprendere il messaggio sull'importanza della parità tra donne e uomini?

Il problema al centro della nostra attenzione è la trasmissione degli stereotipi di genere ai bambini fin dalla più tenera età, a causa dell'influenza esercitata dai genitori, dagli insegnanti e dai coetanei. Numerosi stereotipi culturali e simboli sociali che i bambini apprendono nella prima infanzia permangono anche da adulti e diventano la norma. Questo impedisce ai ragazzi e alle ragazze di esprimersi liberamente e li incoraggia a comportarsi in un modo ritenuto socialmente appropriato. Per spezzare questo circolo, è importante che i bambini siano incoraggiati fin dalla più tenera età a vedere le donne e gli uomini in ruoli diversi da quelli tradizionali, a considerare le loro potenzialità e capacità, e a credere che le loro conoscenze e competenze siano valutate allo stesso modo e siano altrettanto utili per la società.

Le classiche fiabe per bambini rappresentano un ottimo strumento per parlare ai più piccoli di vari argomenti, compresa la parità tra donne e uomini, con parole che siano per loro comprensibili e intelligibili. Lavoriamo con le fiabe e i loro personaggi per schiudere nuove possibilità alle ragazze e ai ragazzi, stimolando qualità, interessi e potenzialità che permettano loro di realizzarsi in ruoli che non sono conformi agli stereotipi e che sono riconosciuti come altrettanto validi e importanti.